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MONDO

Bruxelles

Ue, il negoziato per le nuove cariche comunitarie

L'Italia rischia di essere tagliata fuori 

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E' in uno dei più bei palazzi neoclassici di Bruxelles, il Palais d'Egmont, la sede del ministero degli Esteri belga nel cuore del Sablon, ricco quartiere degli antiquari, che il primo ministro belga il liberale Charles Michel ha invitato a cena cinque leader europei in rappresentanza della maggiori famiglie politiche europee per discutere di chi guiderà l'Europa nei prossimi cinque anni. Ospiti d'onore il premier croato Andrej Plenkovic e il premier lettone Krišjanis Karinš, in rappresentanza del Partito popolare europeo, per il Partito socialista il premier spagnolo Pedro Sánchez e quello portoghese António Costa, per i liberali il primo ministro olandese Mark Rutte.

I leader sono stati nominati dalle principali famiglie politiche europee come "coordinatori" per trovare un accordo sulle alte cariche istituzionali in vista del summit del 20 giugno a Bruxelles. "Mi aspetto una discussione aperta e una buona cena!" ha detto il premier croato Plenkovic, cercando di smorzare la tensione. Piatto forte della serata: la successione di Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione. Antipasto: la scelta del Presidente del Consiglio europeo. Dolce: la nomina della nuova Mogherini, l'Alto rappresentante della politica estera. E per amaro: la selezione del nuovo presidente della Banca centrale europea che prenderà il posto di Mario Draghi.

I negoziati sulla quaterna europea stanno procedendo su diversi livelli. Il presidente del Consiglio Tusk continua le sue trattative bilaterali con i capi di Stato e di governo. In settimana ha incontrato Tajani al Parlamento europeo, e poi il premier Sánchez a Madrid e quello portoghese António Costa a Lisbona. Ma la vera novità di quest'anno è proprio il ruolo di 'coordinatori' assunto da alcuni leader, segno evidente che la coalizione di maggioranza si sta allargando a tre - quattro forze politiche, Popolari, Socialisti e Liberali. Gli ecologisti non partecipano solo perché non ci sono leader di governo Verdi. L'Italia rischia di essere tagliata fuori dalle cariche maggiori.

"Saremo un'Europa più forte e più vicina ai nostri cittadini, attraverso una scelta più esigente dei leader" ha detto il premier portoghese Costa che poco prima delle elezioni era stato molto critico nei confronti di Weber, il principale candidato dei Popolari alla presidenza della Commissione europea, affermando che "il tedesco suscita ostilità" e "quasi sicuramente" sarebbe bocciato dal Consiglio e da Parlamento. Costa e Sánchez difendono la candidatura di Frans Timmermans, vice-presidente uscente della Commissione, forte anche del successo ottenuto dal suo partito in Olanda. La partita delle cariche si gioca anche su un terzo livello, quello del Parlamento europeo perché dalla distribuzione delle massime cariche istituzionali dipenderà anche la ripartizione delle presidenze delle Commissioni parlamentari. Questa settimana i capigruppo di popolari, socialisti, liberali e verdi si sono riuniti per mettere a punto un programma di governo da presentare al prossimo presidente della Commissione europea, un programma che rispetti la richiesta di un'Europa più attenta all'ambiente e alle condizioni di vita dei suoi cittadini, come è emerso dalle elezioni europee che hanno premiato verdi e liberali.