ECONOMIA
Il dossier
I dubbi dell'Ue sull'Italia: incerti esiti riforme e spending review
La Commissione europea nel rapporto sugli squilibri macroeconomici pone dei dubbi sulla spending review, che "dovrebbe finanziare molte riforme chiave nei prossimi anni" e sulla quale c'è una "significativa incertezza. Da chiarire il reinserimento dei licenziati "giudicati ingiusti"

L'Unione europea ha dei dubbi sulla spending review e dunque sulla legge di stabilità in italia. Si parla di "incertezze significative".
Un rapporto della Commissione sugli squilibri macroeconomici nel Paese evidenzia come il governo abbia avviato sì le riforme, ma "diverse misure ambiziose che potrebbero rappresentare un cambio di passo attendono ancora la piena adozione o un ulteriore decreto di attuazione e i loro risultati rimangono quindi incerti".
Ritardi nel piano privatizzazioni
"Il piano di privatizzazioni italiano sta subendo ritardi nell'attuazione, oltre all'annuncio del piano di 0,7% del pil all'anno nel 2014-17, confermato dall'aggiornamento del Def, limitate informazioni concrete sono disponibili su quantità di quote, su quali compagnie e secondo quale calendario", sottolinea inoltre il documento.
Squilibri macroeconomici e debito pubblico
Saranno cruciali - dice l'Unione - "i progressi dei prossimi mesi", grazie ai quali si potrà valutare il successo dell'Italia nell'attuare misure per affrontare i suoi "squilibri" macroeconomici, e in particolare l'elevato debito pubblico.
Ok a contratto a tutele crescenti
Bruxelles poi mette in guardia dai "colli di bottiglia istituzionali e barriere nell'attuazione" che rimanderebbero i benefici. Mentre sulla proposta di un nuovo contratto permanente per i nuovi entranti con tutele crescenti si sottolinea che questo "potrebbe migliorare le prospettive del mercato del lavoro per i giovani".
E' questo il giudizio della Commissione che però rileva che esiste una questione controversa: in quale misura comporterà uno spazio ridotto per il reinserimento dei licenziati "giudicati ingiusti". Le misure previste dal governo sul lavoro "appaiono adeguate se adottate in un pacchetto coerente e complessivo a fronteggiare le sfide dell'Italia".
Un rapporto della Commissione sugli squilibri macroeconomici nel Paese evidenzia come il governo abbia avviato sì le riforme, ma "diverse misure ambiziose che potrebbero rappresentare un cambio di passo attendono ancora la piena adozione o un ulteriore decreto di attuazione e i loro risultati rimangono quindi incerti".
Ritardi nel piano privatizzazioni
"Il piano di privatizzazioni italiano sta subendo ritardi nell'attuazione, oltre all'annuncio del piano di 0,7% del pil all'anno nel 2014-17, confermato dall'aggiornamento del Def, limitate informazioni concrete sono disponibili su quantità di quote, su quali compagnie e secondo quale calendario", sottolinea inoltre il documento.
Squilibri macroeconomici e debito pubblico
Saranno cruciali - dice l'Unione - "i progressi dei prossimi mesi", grazie ai quali si potrà valutare il successo dell'Italia nell'attuare misure per affrontare i suoi "squilibri" macroeconomici, e in particolare l'elevato debito pubblico.
Ok a contratto a tutele crescenti
Bruxelles poi mette in guardia dai "colli di bottiglia istituzionali e barriere nell'attuazione" che rimanderebbero i benefici. Mentre sulla proposta di un nuovo contratto permanente per i nuovi entranti con tutele crescenti si sottolinea che questo "potrebbe migliorare le prospettive del mercato del lavoro per i giovani".
E' questo il giudizio della Commissione che però rileva che esiste una questione controversa: in quale misura comporterà uno spazio ridotto per il reinserimento dei licenziati "giudicati ingiusti". Le misure previste dal governo sul lavoro "appaiono adeguate se adottate in un pacchetto coerente e complessivo a fronteggiare le sfide dell'Italia".