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MONDO

Emergenza migranti

L'Ue verso la proroga dei controlli alle frontiere interne di Schengen

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Il ponte tra Danimarca e Svezia
La Commissione europea ha dato il via libera al mantenimento per altri tre mesi (fino a maggio) dei controlli alle frontiere di Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia, all'interno dello spazio Schengen di libera circolazione. I primi quattro Paesi sono membri dell'Ue, la Norvegia fa invece parte dell'area Schengen. I controlli alla frontiere interne possono essere introdotti in deroga alla libertà di circolazione in caso di eventi eccezionali che possono mettere a rischio la pubblica sicurezza.

Di fronte all'emergenza migranti, già a maggio dell'anno scorso era stato autorizzato per sei mesi il ripristino dei controlli alle frontiere in Germania (frontiera terrestre tra Germania e Austria), Austria (frontiera terrestre tra Austria e Ungheria e alla frontiera terrestre tra Austria e Slovenia), Danimarca (nei porti danesi da cui partono i collegamenti via traghetto con la Germania e alla frontiera terrestre tra Danimarca e Germania), Svezia (nei porti svedesi nella regione meridionale e occidentale di polizia e al ponte di Oresund) e Norvegia (nei porti norvegesi da cui partono i collegamenti via traghetto con la Danimarca, la Germania e la Svezia).

"Pensiamo che i controlli debbano essere prolungati di tre mesi, perché la situazione non è ancora tornata alla normalità" , ha spiegato in conferenza stampa a Bruxelles il commissario europeo per l'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, il quale ha ribadito che l'obiettivo della Commissione resta quello di tornare al normale funzionamento di Schengen al più presto.

Migranti, Mogherini: 200 milioni per azioni concrete 2017
Le "azioni concrete" individuate dalla Commissione europea per affrontare immediatamente l'aumento dei flussi di migranti che cercano di raggiungere l'Europa attraversando il Mediterraneo centrale (e sbarcando in Italia) potranno contare su un finanziamento Ue di 200 milioni per il 2017. Lo ha detto, presentando il piano che sarà sul tavolo dei capi di Stato e di governo Ue al vertice di Malta la prossima settimana, l'Alto rappresentante per la politica estera Ue e vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini.

"Dobbiamo tutti fare di più e farlo insieme - ha spiegato - non esiste una soluzione magica o immediata per risolvere questo problema che è molto complesso". Le misure prevedono il rafforzamento delle missioni navali Ue già presenti al largo delle coste libiche, la formazione della guardia costiera libica e più in generale il sostegno alle autorità locali per prevenire le partenze e combattere il traffico illegale di esseri umani, anche attraverso un'efficace rete per lo scambio delle informazioni fra partner locali e autorità europee.