Intervista all'Osservatore Romano
Ue, von der Leyen: "Il coronavirus dimostra il fallimento dei nazionalisti"
"Non hanno risposte da dare in una pandemia che non conosce confini, religioni o colore della pelle" afferma la presidente della Commissione europea

"Come stiamo vedendo, i governi nazionalisti nel mondo non hanno risposte da dare in una pandemia che non conosce confini, religioni o colore della pelle. All'inizio della crisi alcuni stati membri dell'Unione Europea hanno provato l'istinto di chiudersi in se' stessi e adottare misure in modo isolato. Ma alla fine tutto ciò non è risultato efficace e ha creato problemi". Lo afferma, in una intervista all'Osservatore Romano, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
"I governi si sono presto ricordati che possiamo proteggere i nostri cittadini solo se lavoriamo insieme, se ci aiutiamo reciprocamente e condividiamo", spiega. "Insieme, nell'Unione Europea abbiamo adottato centinaia di misure per assicurare che gli ospedali in Italia o in Spagna potessero disporre delle attrezzature di cui avevano bisogno, che beni essenziali come i medicinali o i generi alimentari arrivassero nelle farmacie o nei negozi in tempi rapidi, che i lavoratori nelle zone di confine potessero attraversare la frontiera per raggiungere il posto di lavoro e che le persone mantenessero il loro impiego. Agire concretamente per proteggere la salute e i posti di lavoro delle persone: e' questo che dobbiamo continuare a fare".
Di fronte alla crisi economica che attanaglia il Continente, sottolinea von der Leyen, "faremo tutto il possibile per mantenere i posti di lavoro delle persone e per sostenere le aziende minacciate dal crollo dell'attività economica. Abbiamo già adottato molte misure di sostegno. Abbiamo modificato le norme sugli aiuti statali per consentire ai governi di aiutare le aziende che sono in difficoltà a causa della crisi".
Inoltre, "stiamo facendo ricorso alla piena flessibilità delle nostre regole di bilancio per permettere ai governi di contrastare la crisi. Finora l'Unione Europea ha mobilitato più di tremila miliardi di Euro per sostenere le persone, le aziende e l'economia nei nostri stati membri. E' la risposta economica più imponente al mondo. Tanto per farle un esempio tangibile: l'Unione Europea aiuterà le persone a mantenere l'impiego sostenendo il lavoro a orario ridotto. Stiamo mettendo a disposizione cento miliardi di Euro per questo modello, simile alla cassa integrazione. Ora dobbiamo concordare un piano di recupero, costruito su un bilancio europeo solido, che permetta alle nostre economie di riprendersi. Sono certa che tutti i governi dell'Unione Europea comprendono l'entità della sfida e che saremo all'altezza del compito".