SPORT
Uefa, Ceferin stoppa l'arrivo del Var in Champions

Il Var resta fuori dalla Champions League.
L'altolà è arrivato da Aleksander Ceferin in persona, che ha smentito la notizia diffusa nei giorni scorsi dai media internazionali - in particolare dal 'Times' - secondo cui l'Uefa fosse intenzionata a introdurre la tecnologia a partire dai quarti di finale. Non accadrà niente di tutto questo, anzi. "Non so da dove esca questa notizia. Non ne abbiamo parlato, non sono ancora convinto - ha dichiarato il presidente dell'organo di governo del calcio europeo in un'intervista al quotidiano sloveno Ekipa - Ci sono cose che non sono chiare, chi decide se ricorrere al Var? L'arbitro al monitor o quello in campo? La gente non capisce, nemmeno i giornalisti".
Dopo la sperimentazione positiva dell'anno scorso in Germania e in Italia - i primi paesi ad adottare il Video Assistant Referee - che ha portato anche Liga e Ligue1 ad introdurre questo strumento da questa stagione, e soprattutto l'importante verifica del Mondiale in Russia, che ha dimostrato come anche arbitri di diverse nazionalità, provenienti da ogni parte del mondo e da tutti i campionati, si siano trovati a loro agio con il supporto tecnologico, ci si attendeva un avvicinamento a grandi passi del Var anche nella più importante competizione europea per club.
Anche in virtù dei tanti episodi dubbi verificatisi nella fase calda dell'ultima edizione della Champions League, da Roma-Liverpool e Real Madrid-Juventus passando per Bayern-Monaco, che hanno scatenato molte polemiche e spinto tifosi e addetti ai lavori a invocarne l'utilizzo. Invece l'Uefa ha optato per un'inversione di tendenza. Nonostante lo stesso Ceferin sia consapevole che la strada ormai è stata tracciata. "Sappiamo che un giorno sarà necessario utilizzare il Var. L'ho detto a Roberto Rosetti (il nuovo designatore Uefa, ndr), lo faremo quando saremo pronti - ha proseguito lo sloveno - Dobbiamo scegliere la tecnologia e gli arbitri. Giochiamo in tutta Europa, non è solo un torneo. Abbiamo bisogno di un regolamento". Questione di tempo: calcio e tecnologia viaggiano ormai di pari passo verso il futuro. Indietro non si torna.
L'altolà è arrivato da Aleksander Ceferin in persona, che ha smentito la notizia diffusa nei giorni scorsi dai media internazionali - in particolare dal 'Times' - secondo cui l'Uefa fosse intenzionata a introdurre la tecnologia a partire dai quarti di finale. Non accadrà niente di tutto questo, anzi. "Non so da dove esca questa notizia. Non ne abbiamo parlato, non sono ancora convinto - ha dichiarato il presidente dell'organo di governo del calcio europeo in un'intervista al quotidiano sloveno Ekipa - Ci sono cose che non sono chiare, chi decide se ricorrere al Var? L'arbitro al monitor o quello in campo? La gente non capisce, nemmeno i giornalisti".
Dopo la sperimentazione positiva dell'anno scorso in Germania e in Italia - i primi paesi ad adottare il Video Assistant Referee - che ha portato anche Liga e Ligue1 ad introdurre questo strumento da questa stagione, e soprattutto l'importante verifica del Mondiale in Russia, che ha dimostrato come anche arbitri di diverse nazionalità, provenienti da ogni parte del mondo e da tutti i campionati, si siano trovati a loro agio con il supporto tecnologico, ci si attendeva un avvicinamento a grandi passi del Var anche nella più importante competizione europea per club.
Anche in virtù dei tanti episodi dubbi verificatisi nella fase calda dell'ultima edizione della Champions League, da Roma-Liverpool e Real Madrid-Juventus passando per Bayern-Monaco, che hanno scatenato molte polemiche e spinto tifosi e addetti ai lavori a invocarne l'utilizzo. Invece l'Uefa ha optato per un'inversione di tendenza. Nonostante lo stesso Ceferin sia consapevole che la strada ormai è stata tracciata. "Sappiamo che un giorno sarà necessario utilizzare il Var. L'ho detto a Roberto Rosetti (il nuovo designatore Uefa, ndr), lo faremo quando saremo pronti - ha proseguito lo sloveno - Dobbiamo scegliere la tecnologia e gli arbitri. Giochiamo in tutta Europa, non è solo un torneo. Abbiamo bisogno di un regolamento". Questione di tempo: calcio e tecnologia viaggiano ormai di pari passo verso il futuro. Indietro non si torna.