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ITALIA

Lascia dopo 14 anni

Uil, Angeletti si dimette. Barbagallo è il successore

Al prossimo congresso verrà votata la proposta del nuovo segretario generale. Barbagallo, 67 anni, ha iniziato a lavorare a 8 anni come operaio. Dopo aver cambiato vari mestieri approda alla Fiat di Termini Imerese dove inizia la sua attività sindacale

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(Ansa)
Il segretario generale Uil Luigi Angeletti si è dimesso; il suo successore, come previsto, sarà Carmelo Barbagallo, attuale segretario generale aggiunto.
Angeletti ha confermato il prossimo congresso Uil a Roma dal 19 al 21 novembre che eleggerà il nuovo Consiglio confederale e voterà sulla proposta di Barbagallo nuovo segretario generale.

Passaggio di testimone
Dopo 14 anni alla guida della Uil, Angeletti ha confermato la decisione, annunciata a gennaio, di non ricandidarsi al vertice dell'organizzazione e ha ufficializzato l'esito della consultazione, che ha accompagnato l'iter congressuale di questi mesi, per l'individuazione del candidato alla successione. I favori della Uil si sono concentrati appunto sull'attuale segretario generale aggiunto, Carmelo Barbagallo. Il passaggio di testimone avverrà nel prossimo congresso.

Da operaio bambino a sindacalista
Carmelo Barbagallo, 67 anni di Termini Imerese, ha iniziato a lavorare all'età di otto anni. Dopo cinque anni di lavoro minorile, un anno di lavoro nero e tre mesi di apprendistato, viene assunto con contratto regolare in una concessionaria d'auto. Per Barbagallo comincia un periodo lungo quindici anni in cui, cambiando più volte mestiere: da un negozio di barbiere a un pastificio, da una cooperativa ittica a un magazzino di smistamento postale, Barbagallo approda, infine, alla Fiat di Termini Imerese, la cittadina siciliana che gli ha dato i natali. Quello stabilimento diventa per lui, operaio specializzato, "la fucina in cui si forgia all'attività sindacale".

Bersaglio della mafia
Le sue battaglie in difesa della legalità lo rendono un bersaglio della mafia. In particolare, dopo le parole pronunciate in occasione dei funerali del suo amico sindacalista della Uil, Domenico Geraci, assassinato a Caccamo nel 1998, "diviene oggetto di gravissimi atti intimidatori: già in precedenza, peraltro, un colpo di fucile era esploso nella sua abitazione lasciandolo miracolosamente incolume".