ITALIA
"Non eravamo delinquenti "
Un amico di Davide: "L'hanno ammanettato nonostante fosse già stato colpito"
"Ero accanto a lui, l'ho visto morire" ha raccontato Enrico che viaggiava su un motorino vicino a quello della vittima "Davide era un bravissimo ragazzo per me era un fratello"

Enrico ha ancora lo sguardo spaventato. Ripete, quasi a memoria, quel che ha vissuto la scorsa notte. Era a bordo di uno scooter insieme ad un amico accanto a Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento la scorsa notte a Napoli.
"Stavamo percorrendo un viale quando ad un certo punto una macchina dei Carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. E' iniziato l'inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso - ha detto Enrico - l'hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito".
"Davide era un bravissimo ragazzo - ha aggiunto Enrico - per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa".
"Stavamo percorrendo un viale quando ad un certo punto una macchina dei Carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. E' iniziato l'inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso - ha detto Enrico - l'hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito".
"Davide era un bravissimo ragazzo - ha aggiunto Enrico - per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa".