CULTURA
Twitter-fantasia
Un drink con il misterioso Thomas Pynchon? Ora si può, grazie a Twitter
La 'scoperta' è dei navigatori del Los Angeles Times e del Guardian. La pagina che fa scrivere è dedicata al secondo più grande mistero della letteratura americana dopo Salinger, dunque il più grande vivente: Thomas Pynchon.

È ancora una volta Twitter a ribaltare simpaticamente le prospettive e a generare discorsi nuovi su cose vecchie. La tendenza non è di quelle virali, ma di quelle sofisticate.
La 'scoperta' è dei navigatori del Los Angeles Times e del Guardian. La pagina che fa scrivere è dedicata al secondo più grande mistero della letteratura americana dopo Salinger, dunque il più grande vivente: Thomas Pynchon.
Una sparizione dalle scene in stile Lucio Battisti, poche foto antiche, e dei libri capolavoro, ammirati forse a volte anche per la loro illeggibilità. Ma quanto effettivamente avremmo voluto anche noi farci una chiacchierata con lui! O meglio - come scrive il quotidiano di Los Angeles - "gustarci un bicchiere di Beaujolais" con Pynchon?
Visto che l'autore non è disponibile, ci accontentiamo della sua prosa, e di un blog che è anche su Twitter, che individua tutte le bevute presenti nell'opera dello scrittore di Glen Cove.
"Sto bevendo tutto ciò che viene citato in ogni libro di Pynchon e chiacchiero un po' su cosa vuol dire" recita il primo post, pubblicato a maggio. Si trattava di un Chivas Regal, menzionato in V. del 1963 e in Vineland del 1989.
Gli alcolici - nota l'Latimes - non vengono consumati e raccontati in ordine di pubblicazione. Ci sono 17 drink in V., 46 ne L'arcobaleno della gravità, 7 ne L'incanto del lotto 49, 1 in Un lento apprendistato, 21 in Vineland e 32 in Bleeding Edge. Il blogger ne ha contati finora 124.
Alcune delle bevande sono abbastanza standard, dalla pina colada al mojito, al Veuve Cliquot Brut. Altre sono improbabili: come il liquido cerebrale aromatizzato (L'arcobaleno della gravità), o il latte di giumenta fermentato (L'arcobaleno della gravità).
Il blogger, forse citando il modello di riferimento, è rigorosamente anonimo. Un po' di mistero non guasta, mai.
La 'scoperta' è dei navigatori del Los Angeles Times e del Guardian. La pagina che fa scrivere è dedicata al secondo più grande mistero della letteratura americana dopo Salinger, dunque il più grande vivente: Thomas Pynchon.
Una sparizione dalle scene in stile Lucio Battisti, poche foto antiche, e dei libri capolavoro, ammirati forse a volte anche per la loro illeggibilità. Ma quanto effettivamente avremmo voluto anche noi farci una chiacchierata con lui! O meglio - come scrive il quotidiano di Los Angeles - "gustarci un bicchiere di Beaujolais" con Pynchon?
Visto che l'autore non è disponibile, ci accontentiamo della sua prosa, e di un blog che è anche su Twitter, che individua tutte le bevute presenti nell'opera dello scrittore di Glen Cove.
"Sto bevendo tutto ciò che viene citato in ogni libro di Pynchon e chiacchiero un po' su cosa vuol dire" recita il primo post, pubblicato a maggio. Si trattava di un Chivas Regal, menzionato in V. del 1963 e in Vineland del 1989.
Gli alcolici - nota l'Latimes - non vengono consumati e raccontati in ordine di pubblicazione. Ci sono 17 drink in V., 46 ne L'arcobaleno della gravità, 7 ne L'incanto del lotto 49, 1 in Un lento apprendistato, 21 in Vineland e 32 in Bleeding Edge. Il blogger ne ha contati finora 124.
Alcune delle bevande sono abbastanza standard, dalla pina colada al mojito, al Veuve Cliquot Brut. Altre sono improbabili: come il liquido cerebrale aromatizzato (L'arcobaleno della gravità), o il latte di giumenta fermentato (L'arcobaleno della gravità).
Il blogger, forse citando il modello di riferimento, è rigorosamente anonimo. Un po' di mistero non guasta, mai.