Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Un-piano-industriale-per-ex-Ilva-Conte-a-Taranto-il-nostro-cantiere-rilancera-la-citta-da5d66ff-f06b-4586-ad6d-342f45e1cec2.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Il premier è "fiducioso"

Un piano industriale per l'ex Ilva. Conte a Taranto: il nostro cantiere rilancerà la città

Condividi
"Stiamo lavorando al piano industriale, abbiamo ormai confermato che ci sarà il coinvolgimento dello Stato, lo Stato ci metterà la faccia. Vogliamo migliorare questo piano, renderlo sempre meno carbonizzato, lo Stato è una garanzia per tutti". Lo afferma il premier Giuseppe Conte in un punto stampa da Taranto

"Sono qui per portare la testimonianza dell'attenzione e della premura per questa comunità ferita. Quando sono venuto qui ho promesso che il sistema Italia avrebbe lavorato per alleviare le sofferenze". 

"Alcune misure le abbiamo approvate, altre le approveremo. Nel complesso sta venendo una bella risposta che offriamo per il rilancio di questa città. Sono molto fiducioso, l'Italia è membro del G7, è impossibile che l'Italia non riesca a risollevare una città". Lo afferma il premier soffermandosi sul decreto "cantiere Taranto" che il governo è chiamato a varare nei prossimi giorni. 

Una passerella a Taranto? "No, è una passerella perché ci siete voi. Io non vi ho chiamato. Ora, perfavore, non mi seguite, andate dalle vostre famiglie come è giusto che sia". 

Il premier ha incontrato nell'androne dell'ospedale Santissima Annunziata i piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia pediatrica e i loro genitori, oltre al primario Valerio Cecinati e agli infermieri. Conte ha avuto un colloquio con la mamma di uno dei bimbi deceduto il 25 gennaio scorso. "Ho detto al premier - ha riferito la mamma del 15enne scomparso - che questo è il primo Natale senza mio figlio, gli ho lasciato la maglietta con l'immagine di Giorgio e ho ribadito che per noi la fabbrica va chiusa perché qui ci ammaliamo e moriamo. Gli ho detto che se un giorno mi dovessero trovare un tumore la faccio chiudere io quella fabbrica. Il premier non mi ha risposto in quel momento. Poi insistendo mi ha detto che stanno lavorando per la decarbonizzazione". La signora ha osservato che "questo non è giusto perché a Genova invece è stata chiusa l'area a caldo in quanto considerata incompatibile con la vita umana e devono chiuderla anche qua perché non siamo cittadini di serie B".

"La dottoressa Morselli (ad di Acerlor Mittal, ndr) al momento è la mia antagonista, proprio così. Lei sa che abbiamo 30 giorni di tempo per elaborare un nuovo piano industriale. Lo sa bene lei, lo sa bene Mittal. Diventeremo partner solo con un piano industriale condiviso, per ora siamo su fronti contrapposti". Lo ha detto Conte incontrando gli operai dello stabilimento siderurgico di Taranto e i delegati sindacali nel parlamentino del consiglio di fabbrica. "Abbiamo ottenuto - ha aggiunto - una tregua dal punto di vista giudiziario, noi ci siamo difesi. Il piano industriale originario non lo accetteremo. Stiamo lavorando e conteranno i risultati. C'è la volontà di elaborare questa condivisione di obiettivi e pervenire a un piano che sia sostenibile dal punto di vista economico e finanziario, altrimenti non si va da nessuna parte".  

"Dottoressa Morselli, saremo intransigenti. Dovremo garantire gli obiettivi e fare in modo che i lavoratori vengano qui e sentirsi nelle condizioni di non creare un dramma familiare, che non vengano guardati in malomodo dai loro stessi parenti perché lavorano in uno stabilimento tossico e nocivo che crea problemi alla salute dei cittadini. Dobbiamo puntare a uno stabilimento innovativo a livello mondiale. Il signor Mittal ha sposato questo obiettivo", ha dichiarato il premier rivolgendosi direttamente all'Ad di ArcelorMittal Lucia Morselli, presente al consiglio di fabbrica di lavoratori e delegati sindacali all'interno dello stabilimento siderurgico di Taranto.   

"Non ci dobbiamo prendere in giro, il diritto alla salute  -ha insistito il premier - deve venire prima. Se facciamo una scala di valori la salute è prioritaria, poi vengono l'ambiente e il lavoro. Tutte queste condizioni possono essere assicurate, questi sono beni primari ugualmente importanti e possono essere tenuti insieme. Per fare questo occorre una grande determinazione, impegni finanziari, progettualità e ovviamente serve anche la parte dello Stato. Noi ci siamo".

"L'obiettivo del governo è la transizione energetica, vogliamo un percorso chiaro di decarbonizzazione, vogliamo che lo stabilimento diventi innovativo dal punto di vista tecnologico, ce ne sono in giro per il mondo. Vogliamo rendere la fabbrica un fiore all'occhiello". Così il presidente del Consiglio al consiglio di fabbrica dello stabilimento Arcelor Mittal di Taranto, nell'incontro con operai e delegati sindacati.   

"Vogliamo salvaguardare - ha spiegato il premier - il livello occupazionale, non vogliamo sia sacrificato in questo progetto. Vogliamo un risanamento ambientale ancora più efficace, vogliamo che voi operai veniate a lavorare in sicurezza, che vi sia garantito il diritto alla salute che è un bene primario".

Conte ha affermato che ci sono operai "di questo stabilimento che si recano al lavoro e si sentono squarciati dal dilemma: vengo qui ma rischio di ammalarmi. Questo dilemma non lo dovete vivere più, non è possibile che in una potenza del G7, in uno Stato come il nostro che ha una sua architettura costituzionale si possa anche dare solo la sensazione che si possa venire a lavorare rischiando la salute. Lavoreremo per questo obiettivo. Lo Stato c'è, abbiamo deciso con la piena condivisione del governo di coinvolgere lo Stato che è disponibile a rilevare una partnership importante. Questa è una garanzia per tutti voi. Ci sarà lo Stato come azionista e come controllore. Lo Stato non ha la capacità industriale, il partner industriale - ha detto agli operai - sarete voi".

"Non è bello dire ai figli: non possiamo comprare il regalo. Con la cassa integrazione lo stipendio non basta a coprire le spese. Rivogliamo la nostra dignità". Lo ha detto un operaio al premier durante l'incontro. Diversi lavoratori, su richiesta dello stesso presidente del Consiglio, hanno preso la parola manifestando preoccupazioni e dubbi in merito allo stato della vertenza.

"State tranquilli, condivideremo i progetti del cantiere Taranto, non chiuderò nessun provvedimento senza averlo prima condiviso con i rappresentanti della collettività".