Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Un-quarto-degli-squali-rischio-estinzione-ee7b48c1-68b6-4d12-a317-8186e3399236.html | rainews/live/ | true
SCIENZA

Ricerca dello IUCN

Un quarto degli squali a rischio di estinzione

Pesca indiscriminata, inquinamento e antropizzazione minacciano molte specie viventi nei mari

Condividi
di Stefano Lamorgese
Sono migliaia le specie di squali e di razze che popolano i mari del mondo. Ma un quarto di esse è a rischio di estinzione.

Lo dimostra uno studio dell'International Union for the Conservation of Nature (IUCN), un gruppo di ricerca che ha base in Svizzera, autore della celebre "Red List", la lista rossa delle specie viventi a maggior rischio di estinzione.

Sono vent'anni che è stato lanciato l'allarme per squali e razze, ma solo in questi ultimi giorni si è riusciti a calcolarne effettivamente la portata, analizzando i dati raccolti da numerosissimi studi e laboratoi di tutto il mondo, relativi a 1041 specie diverse. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista online eJournal.

Sottovalutato il rischio per le razze
Peggio che agli squali va alle tante specie e sottospecie di razze, la più minacciata delle quali è il pesce-sega, che vive nelle acque costiere ed è oggetto di una pesca selvaggia, soprattutto in Asia.

Sono proprio i caratteristici pesci-sega e il pesce-chitarra, simili agli squali ma biologicamente molto più affini alle razze, ad alimentare il mercato delle "pinne di pescecane", diffusa prelibatezza della cucina cinese.

Le razze, che vivono in prossimità dei fondali marini, sono in genere anche vittime di "incidenti di pesca", perché rimangono impigliate nelle reti. Tipico il caso della "razza comune", che proprio per questa ragione è ormai pressoché estinta nelle acque europee.

Effetti della pesca su scala mondiale
Ogni anno, in tutto il mondo, vengono pescati circa cento milioni di esemplari tra squali e razze: sono numeri impressionanti, se declinati su una scala più comprensibile. Significa che ogni giorno ne vengono uccisi 11mila esemplari, pari al 6-8% dell'intera popolazione.

Specie antiche verso la fine del ciclo?
Si tratta di specie animali che iniziarono il loro percorso evolutivo molto prima che i dinosauri comparissero sulla terra, centinaia di milioni di anni fa. Da diecimila anni a questa parte, con l'avvento della specie umana, l'intero patrimonio di biodiversità degli oceani è stato messo a rischio. E a essere maggiormente minacciate sono proprio le specie più antiche, questa la triste conclusione dello studio dello IUCN.