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MONDO

Sei mesi alla guida dell'Europa

Un semestre per il rilancio dell'Unione: l'Italia cerca di indicare la rotta

Il nostro Paese assume la Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea proprio quando si rinnovano Parlamento e Commissione e si pongono le basi per il prossimo quinquennio. Crescita, occupazione e immigrazione le priorità che saranno portate all'attenzione degli altri Paesi membri 

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L’Italia arriva alla guida del Consiglio dell’Unione Europea in un momento chiave. Il nuovo Parlamento si è appena insediato, la nuova Commissione prenderà forma entro la fine dell’autunno. Si stanno dunque ponendo le basi per il prossimo quinquennio: se c’è un periodo giusto per contribuire al rilancio del progetto comunitario, probabilmente è proprio questo.
 
Il Semestre italiano ha preso il via con obiettivi chiari. Nel suo discorso di fronte agli eurodeputati, il premier Matteo Renzi ha ribadito che è necessario dare un’altra immagine all’Europa per renderla di nuovo una terra di opportunità. Crescita, occupazione e immigrazione: queste sono le priorità che l’Italia intende portare all’attenzione degli altri Paesi membri.
 
Come presidente di turno, avrà la possibilità e la responsabilità di proporre gli argomenti nelle riunioni del Consiglio, l’istituzione che rappresenta i governi dei singoli Stati. Lo farà dialogando con tutti, ma senza rinunciare ad esprimere il proprio punto di vista. Come è del resto già accaduto nel dibattito su rigore e crescita, con il governo italiano che chiede maggiore flessibilità per far crescere l’economia e creare nuovi posti di lavoro e che non ha esitato a replicare a chi pretende innanzitutto i conti in ordine a ogni costo.
 
A metà luglio il Parlamento Europeo dovrebbe nominare Jean-Claude Junker presidente della Commissione. Nei mesi successivi si chiuderà la partita sui nomi dei commissari. L’Unione Europea riparte anche se tra mille difficoltà, minata da divisioni, ideologie e sfiducia, con un’immagine spesso “stanca” e “rassegnata”, per citare le parole usate da Renzi al Parlamento Europeo.
 
L’Italia, Paese fondatore, assume la Presidenza per la dodicesima volta nella sua storia e intende essere in prima linea con coraggio e con orgoglio per aiutare l’Unione a rialzare la testa. “La vera grande sfida – ha detto Matteo Renzi agli europarlamentari – è ritrovare l’anima dell’Europa, il senso del nostro stare insieme”. Sei mesi non sono molti, ma possono bastare per contribuire a tracciare una nuova rotta.