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SALUTE

Dal 2004 ad oggi, i cambiamenti sulla procreazione assistita

Una fotografia della Legge 40

In 10 anni la legge 40 ha regolato la procreazione medicalmente assistita in Italia, e ha visto per 28 volte l'intervento dei tribunali, con oltre 20 “bocciature” e la “riscrittura” di alcune sue parti con sentenza della Corte Costituzionale.

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Sono quattro i “pilastri” della legge sulla fecondazione in vitro già “abbattuti” dai giudici: il divieto di produzione di più di tre embrioni, l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti, su cui è intervenuta appunto la Consulta nel 2009, il divieto di diagnosi reimpianto, ma per le coppie infertili, quelle che hanno accesso alla Pma, con intervento del Tar del Lazio sulle linee guida, e ora il divieto di utilizzo di seme o embrioni esterni alla coppia, la tecnica eterologa.
 
Ecco la fotografia attuale della legge 40:
Divieto di produzione di più di tre embrioni: rimosso con sentenza della Corte Costituzionale 151/2009.
 
Obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti: rimosso con sentenza della Corte Costituzionale 151/2009.
 
Divieto di diagnosi preimpianto: rimosso con sentenza del Tar del Lazio del 2008 che ha annullato per "eccesso di potere" le Linee Guida per il divieto di indagini cliniche sull'embrione.
 
Divieto di accesso alle coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche: è oggetto della questione di costituzionalità sollevata dal Tribunale di Roma e in attesa di udienza davanti alla Corte Costituzionale
 
Divieto di eterologa: giudicato oggi incostituzionale dalla Consulta.

Divieto di accesso alla fecondazione assistita per single e coppie dello stesso sesso: in vigore. In Italia manca però una legislazione di riferimento.