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TECH

Si chiama Teletopi, si legge Storytelling

Teletopi 2015, una giornata di studi con premiazione a Bologna

Questa è l'ottava edizione dei Teletopi, riconoscimento tradizionalmente assegnato alle migliori storie in Rete, che ora segue il filone della narrazione video. A Bologna, il dipartimento di Scienze della comunicazione ospita esperti e giornalisti che raccontano i casi di successo del 2015. Gli studenti partecipano a workshop, prima della premiazione finale

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Come raccontare una storia attraverso video coinvolgenti? E perché farlo con dei video? Perché secondo i dati provenienti da più fonti, come l'Osservatorio digital del Politecnico di Milano, il futuro della comunicazione (dalle news ai Brand) è in Rete e in particolare in mobilità. Aziende specializzate come Cisco e Ericsson stimano che tra tre anni avremo un milione di minuti di contenuti video pubblicati, che rappresenteranno quasi la totalità del traffico dati mondiale. Molti di questi video però resteranno sconosciuti, altri ancora cadranno nell'oblio molto presto. Produrre un video che diventi virale sarà sempre più improbabile, intercettare il pubblico così frammentato sempre più arduo.

Dei casi virtuosi di narrazione video si occupa l'edizione 2015 del premio Teletopi, che si è auto nominato "l'Oscar del video storytelling". Ospite del Dipartimento di Scienze della comunicazione dell'Università di Bologna, questa edizione ha visto come protagonisti lo sceneggiatore Ivan Cotroneo, l'esperta di semiotica Giovanna Cosenza, l'imprenditore 'social' Marco Massarotto, la giornalista Carmen Lasorella, tra altri.

Durante la mattinata si è parlato di video storytelling in Italia e nel mondo, con l'introduzione del giornalista Giampaolo Colletti, ideatore del premio. La platea, composta da studenti e giornalisti, ha ascoltato con particolare attenzione l'intervento di Marco Massarotto (creatore di Hagakure, molti anni addietro).


Raccontare una storia non dipende dal mezzo o dalla piattaforma, ma dalla storia stessa. Questa, in sintesi, l'opinione dello scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo, che a Bologna ha parlato di 'serie TV e web serie', e ha presentato in anteprima una puntata di "2 di noi" la sua più recente produzione, ancora inedita. 


La giornata di studio prosegue con la presentazione dei 20 finalisti, cinque per ogni categoria - Brand, community, social, news - che si contendono il premio finale. Sei minuti ciascuno per illustrare il proprio progetto alla giuria composta dai giornalisti Cinzia Bancone, Alessandra Comazzi, Luca De Biase, Gabriele di Matteo e dalla professoressa Giovanna Cosenza. A moderare le presentazioni e presiedere la giuria la collega Rai Carmen Lasorella.

Una testimonianza a sorpresa, quella di Samantha Cristoforetti, in collegamento via hangout,  arriva durante la presentazione di Avamposto 42, finalista tra i progetti di video storytelling. Si tratta di una "guida galattica per terrestri in missione", un pay-off (una specie di slogan) di Missione Futura, il sito ufficiale dell'astronauta dell'Esa.


I vincitori dell'edizione 2015 sono stati Peninsula Talks come miglior brand, Rockin'1000 come miglior community, Status come miglior social e La Resistenza di Norma come miglior news videostorytelling. Menzioni speciali per Telethon con #AndareLontano, per il mosaico digitale iMILANESIsiamoNOI e per Avamposto 42, il racconto della missione Futura di Samantha Cristoforetti.



Fabio Zaccagnini, general manager di Rockin'1000 (www.rockin1000.com) ha ritirato il premio per la community che è riuscita a portare i Foo Fighters a Cesena (grazie al crowdfunding) suonando una loro canzone tutti insieme. "Sono rimasto stupito io per primo, a mettere insieme un gruppo di mille rocker di solito si finisce per ubriacarsi tutti quanti", ha scherzato. La professoressa Cosenza ha ricordato invece che l'avventura di Rockin'1000 è diventata una importante tesi di laurea.