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CULTURA

Unesco: città vecchia di Hebron patrimonio dell'umanità, "sito palestinese"

Esultanza palestinese, Israele critica la decisione

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L'Unesco ha dichiarato la Tomba dei Patriarchi e la città vecchia di Hebron, in Cisgiordania, patrimonio dell'umanità come "sito palestinese",  con 12 voti a favore e tre contrari, mentre gli astenuti sono stati sei. La decisione è stata presa a Cracovia, in Polonia, dove dal 2 luglio è in corso la 41a sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'Unesco.

Il voto rischia di deteriorare ulteriormente i rapporti tra Israele e l'agenzia Onu per la cultura, già precari a causa di alcune risoluzioni che hanno attirato forti critiche da parte dello Stato ebraico. L'ultima, approvata a inizio maggio, fu aspramente contestata da Tel Aviv perché metteva in dubbio la sovranità israeliana sull'intera Gerusalemme.

Il primo sito palestinese ad essere inserito nella lista del Patrimonio mondiale dell'umanità fu il 29 giugno 2012 la Basilica della Natività situata nella città di Betlemme. Nel 2014 vennero inserite anche le terrazze coltivate di Battir. 

Palestinesi: evento storico su Hebron
Il ministro palestinese della Cultura, Rula Maaya, ha definito "evento storico" la decisione del Comitato del Patrimonio dell'Unesco. "Un evento - ha aggiunto citata dalla Wafa - che conferma l'identità dei Patriarchi e che conferma che il campus appartiene al patrimonio e alla storia del popolo palestinese". Anche il governo di Ramallah ha elogiato la decisione dell'Unesco.

Netanyahu: decisione surreale su Hebron
Una decisione "surreale". Così il premier Benyamin Netanyahu ha definito la decisione dell'Unesco sulla Città Vecchia di Hebron e sulla Tomba dei Patriarchi. "Questa volta - ha detto - hanno deciso che la Tomba dei Patriarchi ad Hebron è un sito palestinese e non ebraico e che è in pericolo". "Non un sito ebraico? Chi è sepolto lì? Abramo, Isacco e Giacobbe, Sarah, Rachele e Lea: i nostri padri e le nostre madri!". "Il sito è in pericolo? Solo quando Israele comanda, come ad Hebron - ha sottolineato - la libertà di religione è garantita per tutti".