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MONDO

La politica di Budapest

Ungheria, nuova legge contro i migranti: pene più severe e tasse più pesanti per chi fa accoglienza

La legge prevede una condanna fino a un anno di carcere per chi facilita l'immigrazione irregolare. Il governo ha poi annunciato una nuova stretta contro le associazioni che si occupano di accoglienza e una tassa del 25 per cento

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Il parlamento dell'Ungheria ha votato sì alla modifica della Costituzione che prevede una stretta sulle richieste d'asilo e inserisce il divieto di accogliere i migranti economici. I voti a favore sono stati 160, mentre quelli contrari appena 18.  Decisivo il sostegno del partito Fidesz del primo ministro conservatore Viktor Orban e quello dei suoi alleati di Jobbik, una formazione di estrema destra.

Con questa mossa il premier ungherese e nazionalpopulista Viktor Orban cerca di blindare il rifiuto alle quote obbligatorie Ue. Nel testo di modifica della Legge fondamentale del 2011 si legge: "Collocare cittadini stranieri sul territorio del paese è vietato, salva l'autorizzazione del Parlamento". Forte della maggioranza di due terzi ottenuta alle ultime elezioni, per Orban è ormai  fatta. Malgrado i giuristi costituzionalisti lo abbiano avvertito che il diritto internazionale prevale su quello nazionale, sia pure inserito in costituzione.

Già nelle settimane scorse l'Ungheria e i Paesi di Visegrad avevano affossato sul nascere la riforma del regolamento di Dublino proprio in opposizione alla ridistribuzione dei profughi. Senza considerare che a gennaio sempre Orban aveva fatto introdurre dal Parlamento anche una legge che criminalizza chi aiuta gli immigrati irregolari. Pena per i trasgressori: un anno di carcere. Il pacchetto pronto per l'approvazione contiene anche un passaggio sull'obbligo "di difendere la cultura cristiana" del Paese, senza però precisare cosa questo significhi.

Inoltre, tutte le persone che entrano in Ungheria da un Paese dove non sono state perseguitate o minacciate verranno respinte. Si tratta di una strategia che permetterà di respingere chiunque dato che chi arriva da Medioriente e Asia entra in Ungheria dalla Serbia. "Cercare asilo è un diritto umano fondamentale, non è un crimine", aveva affermato Pascale Moreau, direttore dell'ufficio europeo dell'Unhcr. "Siamo particolarmente preoccupati dal fatto che il governo si rivolga a coloro che, in un ruolo puramente umanitario, aiutano le persone che chiedono asilo". 

Il governo ungherese ha annunciato una nuova stretta contro le associazioni che si occupano di accoglienza di migranti. Introdurrà una tassa del 25 per cento ai danni delle associazioni umanitarie. Ed è stata già soprannominata legge anti-Soros. "Vogliamo utilizzare la politica fiscale per contrastare l'organizzazione della migrazione", ha dichiarato il ministero delle finanze ungherese. 
 
Tribunali speciali per giudicare gli atti amministrativi dello Stato. 
Una delle misure contenute nella riforma costituzionale al voto nel parlamento ungherese. Il pacchetto di misure ha incassato il via libera della commissione parlamentare. Fra i provvedimenti in via di approvazione, la limitazione del diritto di manifestazione e il divieto di dimora in luoghi pubblici dei senzatetto. Inoltre, la costituzione ungherese conterrà nel futuro l'obbligo "di difendere la cultura cristiana", senza precisare cosa significhi.
 
Secondo alcuni analisti ungheresi, i tribunali speciali serviranno, nel futuro, ad evitare i verdetti contro membri del governo emessi dai tribunali ordinari, circostanze che si sono verificate spesso finora. I giudici di questi organi speciali saranno nominati infatti direttamente dal governo fra ex funzionari governativi. "Un passo notevole per aumentare il controllo della giustizia da parte del governo", osservano giuristi costituzionali.