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ITALIA

I costi dell'illegalità

Unimpresa: "La corruzione ha bruciato 100 mld di Pil"

Una piaga che fa diminuire gli investimenti esteri del 16% e aumentare del 20% il costo complessivo degli appalti, denuncia l'associazione

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Roma
La corruzione in Italia ha bruciato 100 miliardi di euro, 10 ogni anno dal 2011 al 2011. Una vera e propria piaga che fa diminuire gli investimenti esteri del 16% e aumentare del 20% il costo complessivo degli appalti. È quanto emerge da uno studio di Unimpresa sui costi dell'illegalità. Le aziende che operano in un contesto malsano crescono in media del 25% in meno rispetto alle concorrenti. E tra queste sono in particolare le piccole e medie imprese a soffrire di più, con un tasso di crescita delle vendite di oltre il 40% inferiore rispetto a quelle grandi.

Per il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, "l'inchiesta su Expo 2015 rende urgente un intervento serio da parte del governo e del Parlamento per ridurre i costi dell'illegalità che gravano sulle imprese italiane". Perchè - sottolinea l'associazione - l'impatto dell'illegalità è particolarmente pesante sulla crescita del Paese. La corruzione diffusa, infatti, altera la libera concorrenza e favorisce la concentrazione della ricchezza in capo a coloro che accettano il mercato della tangente.

Lo studio di Unimpresa parte dal presupposto che il costo della corruzione nell'Ue raggiunge i 120 miliardi di euro l'anno, pari all'1% del Pil dell'Unione. A livello mondiale ogni anno si pagano inoltre più di 1.000 miliardi di dollari di tangenti e va sprecato, a causa della corruzione, circa il 3% del pil. Danni a cui vanno aggiunti quelli altrettanto gravi del degrado etico e sociale.