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MONDO

Intervento della Mogherini

L’Unione Europea: nessuna prova che l’Iran ha violato l’accordo

La responsabile della diplomazia Ue parla delle accuse di Netanyahu, che non metterebbero “in discussione” il rispetto dell’accordo del 2015. Il portavoce dell'AIEA: no informazioni credibili di programmi per armi nucleari dopo 2009

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Le accuse di Netanyahu all’Iran non sembrano convincere l’Europa. Infatti, secondo la responsabile della diplomazia Ue, Federica Mogherini, le rivelazioni di Israele sul programma atomico iraniano non metterebbero "in discussione" il rispetto da parte iraniana dell'accordo del 2015.

"Per il momento non ho visto argomenti del premier Netanyahu su violazioni da parte dell'Iran dei suoi impegni nucleari nell'ambito dell'accordo" – ha detto l’esponente italiana – aggiungendo che "se qualsiasi paese avesse informazioni di non conformità, di qualsiasi tipo" le dovrebbe “convogliare ai meccanismi legittimi riconosciuti" come l'Aiea che è "la sola organizzazione internazionale e imparziale che è incaricata di sorvegliare gli impegni nucleari dell'Iran".

Ma "quello che ho visto nei primi rapporti – ha aggiunto Mogherini  – è che il primo ministro Netanyahu non ha messo in discussione la conformità dell'Iran agli impegni del Jcpaa", l'acronimo per l'accordo del 2015 tra l'Iran e i "5 + 1". Con l'accordo del 2015, l'Iran ha ottenuto la revoca provvisoria di parte delle sanzioni internazionali e straniere, in particolare americane, mirate al suo sistema economico e finanziario in cambio di una riduzione del suo controverso programma nucleare, inteso a dimostrare che la Repubblica islamica non sta cercando di ottenere la bomba atomica.

L'accordo nucleare "non si basa su presupposti di buona fede o di fiducia", ha affermato le responsabile della diplomazia europea, "si basa su impegni concreti, meccanismi di verifica e un controllo molto rigoroso dei fatti, svolto dall'Aiea, le cui relazioni mostrano che "l'Iran ha pienamente rispettato i suoi impegni".

AIEA: no informazioni credibili di programmi per armi nucleari dopo 2009
L'agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha ribadito di non avere "indicazioni credibili di attività in Iran rilevanti per lo sviluppo di ordigno nucleare dopo il 2009". Lo ha affermato un portavoce, affermando che il board dei governatori dell'agenzia delle Nazioni unite ha "dichiarato che la sua valutazione della questione è stata chiusa" dopo che le è stato presentato un rapporto nel dicembre 2015. Senza fare riferimento alle affermazioni pronunciate lunedì dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, il portavoce ha sottolineato che l'agenzia "valuta tuttle informazioni rilevanti per la tutela, che le siano disponibili". Ha tuttavia precisato che "non è partica dell'Aiea discutere pubblicamente questioni legate ad alcuna informazione di questo tipo". Netanyahu, nel parlare delle violazioni di Teheran con un "programma segreto" per sviluppare armi nucleari, ha detto che avrebbe condiviso con gli altri Paesi e l'Aiea le "prove" a sua disposizione.

Pompeo: Iran ha mentito, documenti Israele autentici
I documenti ottenuti da Israele sul programma nucleare iraniano "sono autentici" e dimostrano che Teheran "ha mentito ripetutamente all'Aiea" e "alle sei nazioni che hanno negoziato l'accordo sul nucleare": lo afferma il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, sostenendo che "è tempo di rivisitare la domanda se l'Iran può essere creduto" in materia nucleare. Un tema su cui si consulterà con gli alleati europei ed altre nazioni in vista della scadenza Usa del 12 maggio per rafforzare l'accordo o uscirne.