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ITALIA

Nozze gay

Unioni Civili, Celebration Day: registrate le prime unioni civili a Roma

Dopo anni di convivenza, 17 coppie omosessuali ed eterosessuali hanno visto convalidare i loro "sì" nella sala della Protomoteca

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Anelli, baci e sorrisi davanti alle macchine fotografiche. Diciassette coppie, omosessuali e eterosessuali, sono state iscritte nel registro delle unioni civili di Roma, battezzato in Campidoglio con il Celebration Day. Una festa collettiva che ha lanciato un messaggio chiaro anche a livello nazionale: "Le unioni civili devono essere legge anche in Italia", ha detto l'assessore alle Pari Opportunità Alessandra Cattoi, in fascia tricolore.

"E' la prima occasione in cui veniamo riconosciute come coppia dalle istituzioni della città - ha detto Barbara che si è iscritta con Daniela - Speriamo sia uno stimolo al Paese affinché si legiferi". Nella sala della Protomoteca, la prima unione civile della giornata è stata quella tra due attori, Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, iscritti nel registro dalla consigliera comunale e storica attivista per i diritti lgbt Imma Battaglia.

A seguire, tra gli applausi e l'emozione di parenti e amici, tante altre. "Stiamo insieme da 35 anni. Vogliamo costruire una vita di amore e reciproca lealtà - hanno affermato Angelo Albanesi e Pier Giorgio De Simone - Questo è un riconoscimento che però ci dà il sindaco, non ancora lo Stato. Vorremmo una legge a livello nazionale". Sono quasi 200, comprese quelle di oggi, le coppie che hanno chiesto di essere iscritte nel registro romano. Prima della cerimonia, fuori dalla sala, un contestatore ha inveito contro le coppie e gli invitati gridando che "il matrimonio è tra uomo e donna". Per il resto la giornata è andata avanti festosa, concludendosi con un brindisi collettivo cui hanno preso parte diversi rappresentanti dell'assemblea capitolina.    

Cattoi ha spiegato così l'assenza del sindaco Ignazio Marino: si è speso in prima persona per questa giornata, per avere il registro delle unioni civili", ma oggi non è potuto esserci "per impegni istituzionali a Palazzo Chigi". Il primo cittadino, comunque, non ha fatto mancare la sua voce. "Oggi - ha scritto su Facebook - abbiamo celebrato i diritti di tutti e di tutte, iscrivendo le prime coppie che ne hanno fatto richiesta nel Registro delle Unioni Civili. A Roma l'amore conta". "Roma ha fatto quello che doveva, ora ci aspettiamo che anche il Governo nazionale segua questa strada", ha esortato il vicesindaco della Capitale Luigi Nieri.    

"Il registro a Roma è un primo passo ma non risolve il problema dell'assenza di diritti per cui ci vuole una legge sulle unioni civili. #RenziVieniConNoi potrebbe essere l'hastag di oggi", ha dichiarato il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo. Ma le critiche non hanno tardato ad arrivare. Per il consigliere comunale di Noi Con Salvini, Marco Pomarici, la "delibera su cui si fonda l'iniziativa è 'incivile' perché non regolamentata dall'unico organo deputato competente: il Parlamento. Non ha alcuna efficacia giuridica". "Inutili unioni civili in Campidoglio", ha rincarato il collega di Forza Italia Dario Rossin. "Con il 'Celebration Day', Marino insiste nel voler scavalcare il Parlamento", l'accusa della deputata forzista Mariagrazia Calabria.