POLITICA
Giustizia
Unioni civili, Orlando accelera: "Al più presto la legge, sono favorevole alle adozioni gay"
All'indomani della sentenza del Consiglio di Stato interviene il ministro della Giustizia: "Corte di Strasburgo ci impone un intervento rapido"

All'indomani della sentenza del Consiglio di Stato che ha negato la trascrizioni di matrimoni celebrati all'estero il ministro della Giustizia Orlando conferma l'accelerazione sul fronte delle unioni civili. "Al più presto una legge e sono favorevole alle adozioni" dice in un'intervista a La Repubblica. L'esame e le votazioni sul testo attendono il via libera alla legge di stabilità.
Ricorda la sentenza della Corte di Strasburgo in "cui si dice chiaro e tondo che l'attuale assetto normativo non tutela i diritti di una parte di cittadini italiani. Da qui si deve partire".
Una sentenza, continua, che pone "oggettivamente l'esigenza di un intervento rapido. Mi sembra comunque ragionevole cercare il consenso più ampio". Si dice favorevole alle adozioni, "un tema molto discusso e può ancora dividere l'opinione pubblica anche se il compito della politica è di andare oltre il senso comune".
Sul dissenso del Ncd su alcuni nodi della legge il Guardasigilli ammette la possibilitò di una maggioranza diversa: "è accaduto anche in passato su aborto e divorzio".
Quanto alla decisione del Consiglio di Stato "si è limitato a sottolineare un dato di fatto: un vuoto normativo c'è e va colmato" e difende l'imparzialità dei giudici
Ricorda la sentenza della Corte di Strasburgo in "cui si dice chiaro e tondo che l'attuale assetto normativo non tutela i diritti di una parte di cittadini italiani. Da qui si deve partire".
Una sentenza, continua, che pone "oggettivamente l'esigenza di un intervento rapido. Mi sembra comunque ragionevole cercare il consenso più ampio". Si dice favorevole alle adozioni, "un tema molto discusso e può ancora dividere l'opinione pubblica anche se il compito della politica è di andare oltre il senso comune".
Sul dissenso del Ncd su alcuni nodi della legge il Guardasigilli ammette la possibilitò di una maggioranza diversa: "è accaduto anche in passato su aborto e divorzio".
Quanto alla decisione del Consiglio di Stato "si è limitato a sottolineare un dato di fatto: un vuoto normativo c'è e va colmato" e difende l'imparzialità dei giudici