ITALIA
Fratello di un collaboratore di giustizia
Uomo ucciso a Pesaro: era sotto un programma di protezione speciale
Procura di Pesaro e Distrettuale antimafia di Ancona procedono contro ignoti per omicidio volontario premeditato con l'aggravante mafiosa

Non era a Pesaro per scelta ma perché sottoposto a uno speciale programma di protezione in quanto fratello del collaboratore di giustizia Biagio Girolamo Bruzzese, Marcello Bruzzese, 51 anni, calabrese di Rizziconi (Reggio Calabria) ucciso ieri pomeriggio da due killer con i volti coperti da cappelli e sciarpe, che gli hanno esploso contro una trentina di colpi di pistola automatica cal. 9 mentre parcheggiava in garage sotto casa in via Bovio 28. Abitava con la famiglia in una casa pagata dal ministero degli Interni.
La Procura di Pesaro e Distrettuale antimafia di Ancona procedono contro ignoti per omicidio volontario premeditato con l'aggravante mafiosa nelle indagini per l'uccisione di Marcello Bruzzese. La pista privilegiata degli inquirenti è che sia stato un agguato di 'ndrangheta.
Fratello vittima iniziato a collaborare nel 2003
Ha iniziato a collaborare con la giustizia nel 2003 Biagio Girolamo Bruzzese, di Rizziconi, il cui fratello, Marcello, è stato assassinato ieri a Pesaro dove viveva da tre anni dopo essere entrato nel programma di protezione. Nel corso degli anni l'uomo ha collaborato a diverse inchieste e deposto in numerosi processi contro le cosche operanti nella piana di Gioia Tauro, in particolare contro la cosca Crea di Rizziconi.
Bruzzese, secondo quanto emerso dalle indagini svolte negli anni dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria,erano storicamente alleati con la potente cosca dei Crea.Un'alleanza interrotta bruscamente nel 2003, quando, il 23 ottobre, Girolamo, all'epoca latitante, sparò tre colpi dipistola, uno dei quali lo raggiunse alla testa, contro il boss Teodoro Crea, anche lui latitante. Credendolo morto Bruzzese si costituì ai carabinieri - dopo sette anni di latitanza per una condanna per omicidio - ed iniziò la sua collaborazione con la giustizia. Crea - attualmente detenuto in regime di 41 bis -invece sopravvisse.
La Procura di Pesaro e Distrettuale antimafia di Ancona procedono contro ignoti per omicidio volontario premeditato con l'aggravante mafiosa nelle indagini per l'uccisione di Marcello Bruzzese. La pista privilegiata degli inquirenti è che sia stato un agguato di 'ndrangheta.
Fratello vittima iniziato a collaborare nel 2003
Ha iniziato a collaborare con la giustizia nel 2003 Biagio Girolamo Bruzzese, di Rizziconi, il cui fratello, Marcello, è stato assassinato ieri a Pesaro dove viveva da tre anni dopo essere entrato nel programma di protezione. Nel corso degli anni l'uomo ha collaborato a diverse inchieste e deposto in numerosi processi contro le cosche operanti nella piana di Gioia Tauro, in particolare contro la cosca Crea di Rizziconi.
Bruzzese, secondo quanto emerso dalle indagini svolte negli anni dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria,erano storicamente alleati con la potente cosca dei Crea.Un'alleanza interrotta bruscamente nel 2003, quando, il 23 ottobre, Girolamo, all'epoca latitante, sparò tre colpi dipistola, uno dei quali lo raggiunse alla testa, contro il boss Teodoro Crea, anche lui latitante. Credendolo morto Bruzzese si costituì ai carabinieri - dopo sette anni di latitanza per una condanna per omicidio - ed iniziò la sua collaborazione con la giustizia. Crea - attualmente detenuto in regime di 41 bis -invece sopravvisse.