ITALIA
Torre Annunziata
Ucciso per un parcheggio: una lite brutale e nessuno ha visto niente
Si stanno ricostruendo i fatti che lunedì scorso hanno portato all’omicidio di Maurizio Cerrato perché la figlia avrebbe preso un parcheggio “prenotato”

Una mossa che sarebbe stata considerata “uno sgarro”. Il posto auto, infatti, risultava “occupato” con una sedia. In questo contesto lunedì scorso a Torre Annunziata Maurizio Cerrato è stato ucciso prima con un colpo alla testa con un compressore portatile e poi con una coltellata al petto.
Dalle indagini e dalle ricostruzioni fatte dai Carabinieri, a parcheggiare l’auto nel cosiddetto posto “prenotato” in strada era stata la figlia della vittima. Da qui sarebbe partita l’aggressione: chi si era sentito offeso per lo “sgarro” subito si sarebbe vendicato prima squarciando uno pneumatico dell'auto, poi quando la ragazza ha chiesto aiuto al papà, uccidendo quest'ultimo.
I Carabinieri stanno mantenendo uno stretto riserbo perché le tracce e i riscontri rimbalzano contro un muro di omertà di chi avrebbe visto ma non parla. Al momento unica testimone è la figlia della vittima ascoltata, più volta dai militari. I Carabinieri smentiscono le notizie sul mancato funzionamento delle telecamere di sorveglianza nella zona che avrebbero invece catturato immagini ritenute rilevanti ai fini dell'indagine.
Dalle indagini e dalle ricostruzioni fatte dai Carabinieri, a parcheggiare l’auto nel cosiddetto posto “prenotato” in strada era stata la figlia della vittima. Da qui sarebbe partita l’aggressione: chi si era sentito offeso per lo “sgarro” subito si sarebbe vendicato prima squarciando uno pneumatico dell'auto, poi quando la ragazza ha chiesto aiuto al papà, uccidendo quest'ultimo.
I Carabinieri stanno mantenendo uno stretto riserbo perché le tracce e i riscontri rimbalzano contro un muro di omertà di chi avrebbe visto ma non parla. Al momento unica testimone è la figlia della vittima ascoltata, più volta dai militari. I Carabinieri smentiscono le notizie sul mancato funzionamento delle telecamere di sorveglianza nella zona che avrebbero invece catturato immagini ritenute rilevanti ai fini dell'indagine.