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MONDO

Match cruciale

Hillary vince anche ultimo scontro tv. Trump dopo il dibattito: "Accetto i risultati se vinco io"

Secondo la Cnn nel terzo e ultimo confronto all'Università di Las Vegas la ex First Lady ha ottenuto il consenso del 52% dei telespettatori contro il 39% del candidato repubblicano che per la prima volta non si impegna a riconoscere l'eventuale vittoria della rivale. La Clinton: "Sei il candidato più pericoloso della nostra storia"
 

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Il candidato del partito repubblicano, Donald Trump, non cede, anzi rilancia. In un discorso in Ohio, il primo dopo il dibattito con Hillary Clinton, ha detto che accetterà il risultato delle elezioni sole se "vincerà" lui, ricordando ancora una volta che le elezioni sono manipolate e che la candidata democratica è "corrotta". Una ulteriore dichiarazione provocatoria. Il candidato repubblicano ha poi detto che riconoscerà l'esito del voto "se molto chiaro", riservandosi la possibilità di un ricorso in caso di seri dubbi di frodi elettorali.

Non era mai successo che un candidato alla Casa Bianca rifiutasse di garantire una transizione pacifica, accettando il verdetto delle urne. E' successo all'Università di Las Vegas dove nel faccia a faccia conclusivo con Hillary Clinton Donald Trump ha parlato di "elezioni truccate" e che quindi non se la sente di impegnarsi a riconoscere l'eventuale vittoria della sua avversaria. "Deciderò al momento", ha spiegato Trump, incassando a sua volta l'affondo di Hillary Clinton: "Lui è il candidato più pericoloso della nostra storia".  Insomma anche questa volta è stato intenso e durissimo, pieno di accuse reciproche, quest'ultimo faccia a faccia tra Donald Trump e Hillary Clinton prima delle presidenziali Usa dell'8 novembre.

Dopo il confronto tv , nel corso di un comizio Trump è tornato su quanto detto: "Prometto a tutti i miei elettori e sostenitori, e a tutti gli americani: accetterò appieno i risultati di queste grandi e storiche elezioni presidenziali, se vincerò".

Vince ancora Hillary
L'ultimo duello si è concluso così come era iniziato, senza la stretta di mano tra i due candidati  Secondo i primi sondaggi il candidato democratico ha avuto nettamemente la meglio.  Secondo un sondaggio CNN/ORC il 52% degli americani ha preferito il candidato democratico, contro il 39% raccolto dal candidato repubblicano.





Cronaca di una battaglia verbale
I due candidati si sono spesso interrotti, non hanno rinunciato agli attacchi personali ma hanno anche discusso di contenuti e di numerosi temi. Trump ha ribadito che il voto è "truccato, perché Clinton non avrebbe potuto concorrere" a causa dello scandalo delle mail. A questo proposito ha nuovamente attaccato i media e non si è impegnato a riconoscere il risultato delle elezioni in caso di sconfitta. "Deciderò al momento", ha detto.    



Da parte sua Hillary Clinton ha osservato che negli Usa "ci sono sempre state elezioni democratiche e il risultato è sempre stato accettato, anche se non piaceva", e ha accusato Trump di essere "il candidato peggiore della storia delle nostre elezioni".

Vladimir Putin è entrato anche in questo ultimo dibattito. "Vuole un candidato-fantoccio", ha detto, accusando l'avversario di fare il gioco del presidente russo e di essere per questo il suo "burattino". "Non lo conosco, non sono suo amico, ma sarebbe positivo se andassimo d'accordo con la Russia", ha risposto il candidato repubblicano, che più tardi ha sostenuto che Putin "è stato più furbo" sulla Siria.

Un muro contro gli immigrati
 Trump ha ribadito la necessità di "costruire un muro" per combattere l'immigrazione clandestina e il traffico di droga. Clinton ha risposto che "le deportazioni" che vuole il suo avversario sono "inaccettabili". Sulle accuse di molestie che gli sono state rivolte da nove donne, Trump ha ribattuto che "sono state fortemente sconfessate. Non ho mai incontrato queste donne, vogliono un quarto d'ora di notorietà oppure sono state pagate da loro" (i democratici, ndr). E' stata questa un'altra delle fasi più accese del confronto. La Clinton ha ricordato che "in numerosi comizi Trump ha detto di non aver fatto quelle cose a quelle donne perché non erano abbastaza carine per essere molestate". "Denigrare le donne lo renda più forte, io non penso. Qualsiasi donna sa cos'è essere trattata in questo modo, ecco come Donald tratta le donne, le denigra", ha aggiunto il candidato democratico.    

Trump ha accusato più volte il suo avversario per lo scandalo delle mail, ma Clinton ha ribattuto che dopo un anno di indagini non è stata formulata alcuna accusa a suo carico.

Sulla politica estera Trump ha affermato che la strategia su Mosul e' stata assolutamente sbagliata perché l'annuncio dell'offrensiva con mesi di anticipo ha permesso ai leader dell'Isis di scappare e ha affermato che "il vero vincitore sarà l'Iran".

Clinton ha insistito su un tema ricorrente, ribadendo che il candidato repubblicano non è adatto a fare il presidente, ricordando i timori sulla sua figura espressi dalle agenzie per la sicurezza.

Sui temi interni Trump si è espresso contro diritto ad aborto, ribadendo la necessità di eliminare la sentenza della corte suprema che lo tutela a livello federale. Il candidato repubblicano difenderà il secondo medamento sull'accesso alle armi. Clinton ha accusato Trump di essere sostenuto dalle lobby per le armi. "Capisco e rispetto le nostre tradizioni sul possesso di armi, fa parte della nostra storia, ma credo ci debba essere una regolamentazione", ha precisato.    

Trump ha ribadito l'intenzione di effettuare "massicci tagli delle tasse". "Il tuo piano invece le aumenterà, è un disatro. Con Obama il debito nazionale è raddoppiato", ha detto rivolgendosi all'avversario. Clinton ha ribattuto che "Trump vuole le tagliare tasse solo ai ricchi e alle grandi aziende, ma questo farebbe aumentare il nostro debito, ci spingerebbe verso una nuova recessione".

"Il mio piano - ha aggiunto il candidato democratico - produrrà più opportunità e il suo ci costerebbe in termini di costi di lavoro. Parla di tagli enormi che non si sono mai visti neanche con Bush. Io invece non aggiungerò neanche un centesimo al nostro debito e ho le coperture per il mio piano".

New York Times: "Trump disprezza la democrazia"
Ma al di là dei singoli temi è il passaggio sul dopo-voto che monopolizza i commenti degli ossservatori. E la stampa americana, evidentemente sgomenta da affermazioni che non ha mai sentito in bocca a un candidato alla Casa Bianca, a poche ore dall'accalorato dibattito titola unanime su questo passaggio-shock. "E' il disprezzo di Donald Trump per la democrazia", scrive il New York Times: "E' passato dall'insultare l'intelligenza dell'elettore americano a insultare la democrazia stessa".




Washington Post: "Errore killer"
Il Washington Post parla di "errore-killer", osservando che Trump "ha amplificato una delle accuse più esplosive della sua candidatura, il fatto che potrebbe attribuire la responsabilità della sua sconfitta a un elezioni truccate". "Rifiutando di dire se accetterà il risultato del voto qualora sara' sconfitto solleva la possibilità di un allontamento clamoroso dai principi che sono stati alla base della democrazia americana da più di due secoli", aggiunge la Cnn che parla di "un momento che lascia senza fiato, mai visto nelle settimane precedenti una elezione presidenziale moderna. E' un'affermazione che minaccia di mettere dubbio un principio fondamentale della politica americana: il trasferimento del potere -pacifico, su cui non c'è contesa- da un presidente al successivo, che viene riconosciuto come legittimo dopo che ha vinto nelle elezioni".


   

"Donald Trump -aggiunge Usa Today- sta terminando la sua candidatura esattamente come l'ha cominciata: in modo provocatorio e con un atteggiamento di sfida, rompendo le regole della campagna e ignorando i consigli degli esperti". "Trump magari non ribalterà il voto, ma potrebbe minare" il sistema, osserva il sito web Politico:"Sostenendo che potrebbe non accettare i risultati di un'elezione 'truccata' -e cita i media che sarebbero collusi con la Clinton e il fatto che le è stato 'permesso' di presentarsi nonostante la polemica per le email- ha sollevato lo sgomento e la condanna da parte di tutto il mondo politico. "Non c'e' molto che possa fare per ribaltare una vittoria di Clinton anche sul filo di lana: avrà il diritto di chiedere un riconteggio dei voti se il risultato sarà molto vicino (in alcuni Stati e' fissato in un margine dello 0,5); potrà denunciare qualche funzionario se pensa che abbia violato le procedure. Ma un rifiuto di concedere la vittoria violerebbe la tradizione profondamente radicata di candidati che accettano serenamente il risultato della elezioni, un dato che la maggior parte degli americani considera un'affermazione sacra della fiducia nel sistema americano". 

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