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MONDO

Lotta dura contro Wall Street e l'alta finanza

Usa 2016, ecco il piano contro le banche di Bernie Sanders

Questo, in estrema sintesi, il cuore pulsante del programma politico di Bernie Sanders. Un programma duro, da molti giudicato populista, da altri semplicemente giusto. Il Financial Times si è occupato di analizzarlo nel dettaglio, per cercarne di capire i fondamenti e la effettiva realizzabilità

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La principale idea di Sanders per colpire le grandi banche è quella di espandere la già esistente autorità del Financial Stability Oversight Committee (che fa capo al dipartimento del Tesoro): si tratta di una commissione incaricata di identificare gli istituti considerati troppo grandi per fallire (i cosiddetti "too big to fail"). Mentre il Dodd Frank Act (siglato nel 2010 da Obama per regolamentare gli istituti finanziari) dà già oggi la possibilità al Tesoro di determinare quali istituti finanziari risultino rischiosi, il dipartimento non ha ancora oggi preso provvedimenti concreti in tal senso.

In particolare, Sanders mirerebbe a colpire le banche in due modi: usare innanzitutto la sezione numero 121 del Dodd Frank Act e sostenere la propria proposta di legge "Too big to fail, too big to exist".La proposta vieterebbe alla Fed di fornire finanziamenti alle banche classificate come "too big to fail" e obbligherebbe il Tesoro a colpirle, anziché limitarsi a definirle "istituti finanziari a rischio".

Il mondo della regolamentazione finanziaria intanto si spacca. Barney Frank, che partecipò alla stesura del Dodd Frank Act, vede nel modello proposto da Sanders un intento troppo punitivo, che finirebbe col rendere la finanza americana meno competitiva sul fronte internazionale. Dall'altra parte, Neel Kashkari, presidente della Fed di Minneapolis, ha dichiarato a febbraio che siano necessarie nuove soluzioni legislative per mettere sotto controllo le grandi banche.

Secondo Hillary Clinton, invece, il piano di Sanders si fisserebbe eccessivamente sulle grandi istituzioni di credito, tralasciando gli ingenti rischi provenienti dal sistema bancario collaterale. L'ex first lady si dice convinta di poter attuare un programma che, pur mettendo sotto controllo i colossi bancari, non perda comunque di vista settori più piccoli ma altrettanto pericolosi.