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MONDO

Presidenziali americane

Usa 2016, Clinton-Sanders: la sfida si gioca sulla visione "progressista"

Cosa significa essere "progressista" e chi tra, Hillary Clinton e Bernie Sanders, incarna al meglio questo concetto all'interno del partito Democratico americano. Su questo argomento si sono affrontati nella notte italiana i due sfidanti per la corsa alla Casa Bianca nelle file democratiche nel corso di un forum sulla Cnn

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Cosa significa essere "progressista" e chi tra, Hillary Clinton e Bernie Sanders, incarna al meglio questo concetto all'interno del partito Democratico americano. Su questo argomento si sono affrontati nella notte italiana i due sfidanti per la corsa alla Casa Bianca nelle file democratiche nel corso di un forum sulla Cnn. Clinton e Sanders hanno ribadito le due visioni del partito: l'una pragmatica e l'altra di ideali.

"Sono una progressista che ottiene risultati e sarò un presidente progressista che ottiene risultati", ha dichiarato Clinton nel primo scontro dopo la vittoria all'ultimo voto in Iowa e prima dell'attesissimo voto in New Hampshire. Clinton, rispondendo poi all'attacco di Sanders sul suo essere "progressista e moderata a giorni alterni", ha sottolineato che "non giova al senatore fare paragoni perché chiaramente condividiamo le stesse speranze e le stesse aspirazioni per il nostro Paese".

L'ex segretario di Stato ha risposto alle domande poste dal pubblico della Cnn e a proposito della vittoria di Sanders tra i giovani in Iowa, dove il senatore democratico ha ottenuto l'84% delle preferenze della fascia tra i 17 e i 29 anni, ha dichiarato che i giovani "non devono sostenermi, io sosterrò loro".

Sanders ha attaccato ancora Clinton sostenendo che abbia preso 15 miliardi da Wall Street e di aver votato nel 2003 per l'invasione dell'Iraq, di aver sostenuto politiche di commercio con la Cina che sono costate posti di alvoro in America: "Questo non è progressista".