MONDO
II ritiro dall'Afghanistan degli Stati Uniti
Austin: "Non capito grado corruzione esercito afghano". Milley: "Fu l'intelligence a non capire"
Le testimonianze davanti alla commissione forze armate del Senato

"Non abbiamo capito la vera entità" della corruzione e dell'incompetenza nella leadership dell'esercito afghano": lo ha ammesso il capo del Pentagono Lloyd Austin testimoniando davanti alla commissione forze armate del Senato sul ritiro Usa dall'Afghanistan. Il collasso dell'esercito afghano "ci ha colto tutti di sorpresa", ha detto il capo del Pentagono.
Austin ha aggiunto che gli accordi di Doha con i talebani "ebbero un effetto demoralizzante" sui soldati afghani. "Abbiamo contribuito a costruire uno stato, ma non possiamo forgiare una nazione", ha osservato.
Milley: fu l'intelligence a non capire, nostra credibilità danneggiata da ritiro
L'intelligence Usa fu "molto coerente" nel valutare che il governo e l'esercito afghano sarebbero collassati ma "non capì" quanto velocemente sarebbe accaduto: lo ha detto il capo di Stato maggiore congiunto americano Mark Milley al Senato, con quello che sembra un primo scaricabarile all'interno dell'amministrazione Biden. "La nostra credibilità è stata danneggiata dal ritiro dall'Afghanistan". ha detto al Senato Milley.
Secodo il capo di Stato maggiore congiunto Usa, i talebani restano una organizzazione terroristica e non hanno ancora rotto i loro legami con Al-Qaida.
Lloyd si difende: avevamo pianificato il ritiro per tempo
"Il motivo per cui le nostre truppe sono riuscite a ritirarsi dall'Afghanistan così velocemente è che lo avevamo pianificato per tempo": il capo del Pentagono Lloyd Austin ha difeso davanti alla commissione forze armate del Senato le modalità del ritiro americano da quel Paese.
Il segretario alla difesa ha difeso pure le operazioni di evacuazione, avvenute in una situazione di emergenza e di pericolo, dopo il crollo del governo afghano, la conquista di Kabul da parte dei talebani e le nuove minacce terroristiche.
"Nessun altro esercito al mondo sarebbe riuscito a farcela", ha assicurato Austin. Il generale ha anche detto che estendere i tempi del ritiro "avrebbe messo in grande pericolo i nostri concittadini e la nostra missione" e probabilmente non avrebbe consentito di evacuare un così grande numero di persone.
Il capo del Pentagono Lloyd Austin ritiene che la credibilità Usa sia stata "danneggiata" dal ritiro dall'Afghanistan ma crede che resti "solida" a livello internazionale: lo ha detto testimoniando davanti alla commissione forze armate del Senato.
"Se è stata perfetta? Naturalmente no": così il capo del Pentagono ha risposto in Senato a chi gli chiedeva un giudizio sull'esecuzione del ritiro Usa dall'Afghanistan, definito da Joe Biden "uno straordinario successo". Austin ha ricordato peraltro che la missione non è finita perché "stiamo ancora lavorando per portare via gli americani che lo desiderano" e gli afghani che hanno fatto domanda di visto speciale.
Austin ha aggiunto che gli accordi di Doha con i talebani "ebbero un effetto demoralizzante" sui soldati afghani. "Abbiamo contribuito a costruire uno stato, ma non possiamo forgiare una nazione", ha osservato.
Milley: fu l'intelligence a non capire, nostra credibilità danneggiata da ritiro
L'intelligence Usa fu "molto coerente" nel valutare che il governo e l'esercito afghano sarebbero collassati ma "non capì" quanto velocemente sarebbe accaduto: lo ha detto il capo di Stato maggiore congiunto americano Mark Milley al Senato, con quello che sembra un primo scaricabarile all'interno dell'amministrazione Biden. "La nostra credibilità è stata danneggiata dal ritiro dall'Afghanistan". ha detto al Senato Milley.
Secodo il capo di Stato maggiore congiunto Usa, i talebani restano una organizzazione terroristica e non hanno ancora rotto i loro legami con Al-Qaida.
Lloyd si difende: avevamo pianificato il ritiro per tempo
"Il motivo per cui le nostre truppe sono riuscite a ritirarsi dall'Afghanistan così velocemente è che lo avevamo pianificato per tempo": il capo del Pentagono Lloyd Austin ha difeso davanti alla commissione forze armate del Senato le modalità del ritiro americano da quel Paese.
Il segretario alla difesa ha difeso pure le operazioni di evacuazione, avvenute in una situazione di emergenza e di pericolo, dopo il crollo del governo afghano, la conquista di Kabul da parte dei talebani e le nuove minacce terroristiche.
"Nessun altro esercito al mondo sarebbe riuscito a farcela", ha assicurato Austin. Il generale ha anche detto che estendere i tempi del ritiro "avrebbe messo in grande pericolo i nostri concittadini e la nostra missione" e probabilmente non avrebbe consentito di evacuare un così grande numero di persone.
Il capo del Pentagono Lloyd Austin ritiene che la credibilità Usa sia stata "danneggiata" dal ritiro dall'Afghanistan ma crede che resti "solida" a livello internazionale: lo ha detto testimoniando davanti alla commissione forze armate del Senato.
"Se è stata perfetta? Naturalmente no": così il capo del Pentagono ha risposto in Senato a chi gli chiedeva un giudizio sull'esecuzione del ritiro Usa dall'Afghanistan, definito da Joe Biden "uno straordinario successo". Austin ha ricordato peraltro che la missione non è finita perché "stiamo ancora lavorando per portare via gli americani che lo desiderano" e gli afghani che hanno fatto domanda di visto speciale.