MONDO
La battaglia per la riforma sanitaria
Usa, la Corte Suprema approva l'"Obamacare". La casa Bianca: "Vittoria degli Americani"
La decisone della Corte sull'"Affordable Care Act", fortemente voluta dal presidente Barak Obama, permetterà a 6,5 milioni di persone di continuare a ricevere i sussidi per comprare l'assicurazione sanitaria

Con due terzi di voti a favore (6 a 3) la Corte Suprema americana ha approvato l'"Obamacare", la riforma sanitaria fortemente voluta dal presidente Barak Obama. Il Presidente, parlando dalla Casa Bianca, ha così commentato: "È una vittoria per gli americani che lavorano duramente in tutto il Paese, americani la cui vita continuerà a essere più sicura in un'economia che cambia, grazie a questa legge".
La riforma
In seguito alla riforma i cittadini a basso reddito, circa 6,5 milioni di persone, continueranno a ricevere i sussidi per l'acquisto dell'assicurazione sanitaria. Salutata dai media come una grande vittoria del presidente, la riforma supera così per due volte in tre anni il giudizio della della Corte Suprema.
Dal punto di vista tecnico la valutazione di oggi (25 giugno) sancisce il principio per cui i contributi per l'acquisto dell'assicurazione sanitaria non possono essere ristretti ai soli tredici stati della federazione che hanno stabilito i propri "exchange", cioè i portali di scambio che permettono ai consumatori di scegliere tra i diversi piani assicurativi in competizione.
L'"Affordable Care Act", nome ufficiale dell'"Obamacare", si estenderà così anche ai tre stati in cui gli "exchange" seguono direttive ibride, federali e proprie, e ai 34 in cui vigono invece soltanto direttive del governo di Washington.
La discussione alla Corte
Il giudice capo John Roberts e il giudice conservatore Anthony Kennedy hanno votato con la maggioranza liberale della Corte. Il punto cruciale della questione riguardava la corretta interpretazione di alcune parole della legge di riforma, in cui si affermava che i sussidi concessi alla fascia povera della popolazione erano disponibili per coloro che avessero comprato le polizze assicurative negli "exchanges" "stabiliti dallo stato". Il dubbio quindi sorgeva sul signficato del termine stato: indicava gli Usa nel loro complesso o uno dei 50 della federazione? Nel primo caso il sussidio era valido in tutti gli Stati Uniti, nel secondo soltanto in quegli stati che avessero provveduto da sé alla regolamentazione degli "exchange".
Roberts ha dichiarato che sebbene gli argomenti dei conservatori fossero forti, "il contesto e la struttura dell'atto" li ha costretti "ad abbandonare quella che altrimenti sarebbe stata la più naturale lettura della frase".
La riforma
In seguito alla riforma i cittadini a basso reddito, circa 6,5 milioni di persone, continueranno a ricevere i sussidi per l'acquisto dell'assicurazione sanitaria. Salutata dai media come una grande vittoria del presidente, la riforma supera così per due volte in tre anni il giudizio della della Corte Suprema.
Dal punto di vista tecnico la valutazione di oggi (25 giugno) sancisce il principio per cui i contributi per l'acquisto dell'assicurazione sanitaria non possono essere ristretti ai soli tredici stati della federazione che hanno stabilito i propri "exchange", cioè i portali di scambio che permettono ai consumatori di scegliere tra i diversi piani assicurativi in competizione.
L'"Affordable Care Act", nome ufficiale dell'"Obamacare", si estenderà così anche ai tre stati in cui gli "exchange" seguono direttive ibride, federali e proprie, e ai 34 in cui vigono invece soltanto direttive del governo di Washington.
La discussione alla Corte
Il giudice capo John Roberts e il giudice conservatore Anthony Kennedy hanno votato con la maggioranza liberale della Corte. Il punto cruciale della questione riguardava la corretta interpretazione di alcune parole della legge di riforma, in cui si affermava che i sussidi concessi alla fascia povera della popolazione erano disponibili per coloro che avessero comprato le polizze assicurative negli "exchanges" "stabiliti dallo stato". Il dubbio quindi sorgeva sul signficato del termine stato: indicava gli Usa nel loro complesso o uno dei 50 della federazione? Nel primo caso il sussidio era valido in tutti gli Stati Uniti, nel secondo soltanto in quegli stati che avessero provveduto da sé alla regolamentazione degli "exchange".
Roberts ha dichiarato che sebbene gli argomenti dei conservatori fossero forti, "il contesto e la struttura dell'atto" li ha costretti "ad abbandonare quella che altrimenti sarebbe stata la più naturale lettura della frase".