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MONDO

Torna la tensione

Usa-Cuba, passo indietro: stop a visti e viaggi, via il 60% dei diplomatici all'Avana

La decisione sarebbe stata presa in seguito ai misteriosi attacchi acustici subiti da diplomatici. A febbraio, Washington aveva informato le autorità dell’Avana, che avevano aperto un’inchiesta. I risultati, però, non sono stati soddisfacenti.  Tillerson: "Manterreno i rapporti diplomatici con Cuba".

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Passo indietro nei rapporti tra i due Paesi. Gli Stati Uniti interrompono, a scadenza indefinita, il rilascio di visti a Cuba, fermano i viaggi di delegazioni ufficiali e ordinano al 60% dello staff dell'ambasciata americana all'Avana di lasciare la sede di rappresentanza. Tutto ciò, riporta Associated Press, in seguito a "specifici attacchi" contro diplomatici. Secondo quanto riferito da Cnn e Cbs, che citano come fonte funzionari Usa coperti dall'anonimato, si tratterebbe degli attacchi acustici, la cui origine è ignota, sofferti nei mesi scorsi da almeno 21 statunitensi.

Tutto il personale non essenziale dell'ambasciata e i loro familiari lasceranno dunque la sede della rappresentanza sull'isola, riaperta nell'agosto del 2015 dopo lo storico disgelo dei rapporti tra i due paesi.Rrimarrà soltanto il "personale di emergenza". Washington, con un 'travel warning', ha avvisato anche cittadini americani di non visitare il Paese caraibico, sempre per il timore di 'attacchi' negli hotel, che metterebbero a repentaglio la loro salute.

Strani sintomi
Nel febbraio scorso alcuni diplomatici americani, arrivati da poco a Cuba per rinforzare il personale dell’ambasciata formalmente riaperta dal presidente Obama, hanno cominciato ad avvertire strani sintomi. Problemi all’udito, abbastanza gravi da richiedere il loro ritorno in patria per essere curati. Uno avrebbe subito danni permanenti. Il 17 febbraio Washington aveva informato le autorità di L’Avana, che avevano aperto un’inchiesta. I risultati però non sono stati soddisfacenti, e il 23 maggio gli Usa hanno espulso due diplomatici cubani. Lo hanno giustificato come un atto di reciprocità, visto che i problemi di salute avevano costretto alcuni loro inviati ad abbandonare il paese. 

Tillerson: salute staff è nostra principale preoccupazione
 "La decisione di ridurre la nostra presenza diplomatica è stata presa per garantire la sicurezza del nostro personale - ha detto il capo della diplomazia americana - La salute e il benessere del nostro staff all'ambasciata sono la nostra più grande preoccupazione. Continueremo a indagare in modo aggressivo su questi attacchi fino a quando il problema non sarà risolto". Tillerson ha poi confermato che gli "Usa manterranno i rapporti diplomatici con Cuba"