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MONDO

Verso le presidenziali

Stampa Usa: Bloomberg pronto a candidarsi come indipendente per la Casa Bianca. Le reazioni

Lo afferma il New York Times

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L'ex sindaco di New York, Bloomberg
Michael Bloomberg, ex sindaco di New York, starebbe valutando l'ipotesi di scendere in campo come indipendente per la corsa alla Casa Bianca. E avrebbe intenzione di spendere almeno un miliardo di dollari per finanziare la propria campagna elettorale.

Lo scrive il New York Times, citando fonti vicine al miliardario secondo le quali lo stesso Bloomberg avrebbe chiesto ai suoi collaboratori di elaborare un piano per una campagna indipendente dicendo di essere disposto a spendere fino a un miliardo di dollari. Bloomberg, 73 anni, si sarebbe dato tempo fino ai primi di marzo per decidere se entrare in gara, secondo quanto riporta il quotidiano statunitense.

L'ex sindaco sarebbe preoccupato sia per il dominio assoluto di Donald Trump tra i candidati repubblicani, sia per le difficoltà che stanno frenando la corsa di Hillary Clinton. Nessun indipendente ha mai vinto le elezioni presidenziali degli Stati Uniti ma Bloomberg, che ha stretti legami con Wall Street e con il mondo liberale, vede un'apertura per la sua candidatura se i repubblicani scegliessero Trump o il senatore texano Ted Cruz e i democratici nominassero il senatore del Vermont Bernie Sanders. Bloomberg è stato sindaco di New York dal 2002 al 2013. Nel 2007 è passato dal partito repubblicano a indipendente.

Le prime reazioni arrivano da Hillary Clinton, Donald Trump e Bernie Sanders. Per la candidata democratica "Michael Bloomberg non avrà bisogno di correre per la presidenza perché io vincerò la nomination democratica" e per il senatore per lo stato del Vermont "se Michael Bloomberg scenderà in campo come indipendente vincerò io la corsa per la Casa Bianca" perché , aggiunge in una intervista televisiva, "la battaglia tra Bloomberg e Trump, due miliardari newyorchesi, mi favorirà". Accetta la sfida il contendente repubblicano: "Mi piacerebbe vedere Michael correre, mi piacerebbe competere con lui".

La discesa in campo di Bloomberg non preoccupa i repubblicani convinti che l'ex sindaco di New York vada ad pescare consensi solo tra i democratici. Per il senatore repubblicano Rand Paul "la candidatura di Bloomberg finirà per dividere gli elettori democratici, e questa è una buona notizia per i repubblicani". Per i vertici del comitato nazionale repubblicano saranno proprio i democratici a soffrire di più: "Bloomberg è un uomo molto allineato ad alcuni valori della sinistra radicale e può attrarre molti voti di coloro che sono a favore della stretta sulle armi o della lotta ai cambiamenti climatici".