MONDO
Magnate rafforza sua posizione al 30% e lo distanzia di 22 punti
Usa 2016: Trump vola nei sondaggi, Jeb Bush lontanissimo
Si rafforza la posizione di frontrunner di Donald Trump tra i candidati repubblicani alla Casa Bianca per le presidenziali del 2016.
Secondo un sondaggio della Monmouth University il magnate del mattone guida col 30% delle preferenze, seguito dall'ex chirurgo Ben Carson.
Lontanissimo Jeb Bush, che all'inizio della corsa tutti davano per favorito e che invece si ritrova per ora con l'8% delle preferenze, al pari dell'esponente dei Tea Party Ted Cruz.
Fanalino di coda, al 5%, invece, il senatore della Florida di origini cubane Marco Rubio.
Trump ha poi "giurato fedeltà" al partito repubblcano, firmando il documento che lo impegna a non correre come indipendente nel caso in cui non ottenesse la nomination Gop alle primarie.
Grande è ora l'attesa per il prossimo dibattito televisivo dei candidati repubblicani, il 16 settembre sulla Cnn. Lì Trump tenterà di assestare, se non il colpo del ko, una botta in grado di minare seriamente le aspirazioni e ambizioni di Bush. Quest'ultimo lo sa e comincia ad affilare le armi, anche perché i finanziatori cominciano a storcere il naso. E forse - come scrivono molti osservatori - è ora che Bush tiri fuori le unghie davvero, se non vuole rischiare di passare come una meteora nella storia delle presidenziali americane.
Secondo un sondaggio della Monmouth University il magnate del mattone guida col 30% delle preferenze, seguito dall'ex chirurgo Ben Carson.
Lontanissimo Jeb Bush, che all'inizio della corsa tutti davano per favorito e che invece si ritrova per ora con l'8% delle preferenze, al pari dell'esponente dei Tea Party Ted Cruz.
Fanalino di coda, al 5%, invece, il senatore della Florida di origini cubane Marco Rubio.
Trump ha poi "giurato fedeltà" al partito repubblcano, firmando il documento che lo impegna a non correre come indipendente nel caso in cui non ottenesse la nomination Gop alle primarie.
Grande è ora l'attesa per il prossimo dibattito televisivo dei candidati repubblicani, il 16 settembre sulla Cnn. Lì Trump tenterà di assestare, se non il colpo del ko, una botta in grado di minare seriamente le aspirazioni e ambizioni di Bush. Quest'ultimo lo sa e comincia ad affilare le armi, anche perché i finanziatori cominciano a storcere il naso. E forse - come scrivono molti osservatori - è ora che Bush tiri fuori le unghie davvero, se non vuole rischiare di passare come una meteora nella storia delle presidenziali americane.