MONDO
Solo 7 senatori repubblicani votano contro Trump
Usa, Trump assolto nel secondo processo di impeachment
Trump: finita la caccia alle streghe, ma ora per lui si potrebbe aprire la stagione dei processi penali e civili. Biden: le accuse contro Trump "non sono in discussione" e l'attacco dimostra che "la democrazia è fragile"

L'ex presidente Usa, Donald Trump, è stato assolto nel secondo processo di impeachment. Solo 7 repubblicani hanno votato a favore dell'impeachment: Richard Burr, Bill Cassidy, Susan Collins, Lisa Murkowski, Mitt Romney, Ben Sasse e Pat Toomey. La partita al Senato si è chiusa così 57 a 43, senza raggiunger i 67 voti necessari per la condanna.
Il leader di minoranza, Mitch McConnell, ha votato a favore di Trump, salvo poi accusarlo di essere "moralmente" responsabile dell'insurrezione a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio. L'impeachment è fallito a causa "di un gruppo di repubblicani codardi", accusa la speaker della Camera, Nancy Pelosi.
Molto probabilmente, "la storia vi ricorderà per come avete votato oggi", ha detto il capo dei manager dell'accusa, il democratico Jame Raskin presentando gli argomenti conclusivi nel processo di impeachment. "E' chiaro oltre ogni dubbio che Trump abbia sostenuto l'assalto", è stata la conclusione di Raskin. La difesa ha accusato i democratici di "vendetta politica", ha definito il processo incostituzionale e rivendicato il diritto d'espressione sancito dal Primo Emendamento.
L'avvocato della difesa di Donald Trump, Van der Veen, ha da parte sua tracciato un parallelo tra l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio alle proteste del movimento Black Lives Matter, scoppiate con l'uccisione dell'afroamericano George Floyd e sfociate in episodi violenti la scorsa estate. Van der Veen ha puntato il dito contro Joe Biden e la sua vice, Kamala Harris, per non aver a suo avviso condannato quelle violenze. Il New York Times, nei commenti in tempo reale al processo, ha subito fatto notare che sia l'attuale presidente che la Harris hanno invece condannato le violenze.
Per il leader dei senatori democratici Chuck Schumer il voto per l'assoluzione di Donald Trump "vivrà come un voto di infamia nella storia del Senato degli Stati Uniti". Schumer, democratico di New York, ha definito il giorno della rivolta "l'ultima, terribile eredità" di Trump e ha detto che la macchia delle sue azioni "non sarà mai lavata via".
"Le accuse contro Trump "non sono in discussione" e l'attacco dimostra che "la democrazia è fragile, ognuno di noi ha un dovere e una responsabilità come americani, e soprattutto come leader, per difendere la verità e sconfiggere le bugie". Così il presidente Usa, Joe Biden, dopo l'assoluzione di Donald Trump nel processo per l'assalto al Congresso del 6 gennaio, "È un compito che dobbiamo intraprendere insieme. Come gli Stati Uniti d'America", ha detto Biden.
Trump ha condannato il processo di impeachment come "un'altra fase della più grande caccia alle streghe nella storia del nostro Paese. “Il nostro movimento storico, patriottico e bellissimo per rendere di nuovo grande l'America, Make America Great Again, è appena iniziato. Nei mesi a venire ho molto da condividere con voi e non vedo l'ora di continuare il nostro incredibile viaggio insieme per raggiungere la grandezza americana per tutta la nostra gente. Non c'è mai stato niente di simile", ha concluso.
Nel Grand Old Party sono subito cominciate le purghe contro i senatori che hanno votato con i dem per condannare Donald Trump nel processo di impeachment. La commissione esecutiva del partito repubblicano della Louisiana ha votato una mozione di censura verso Bill Cassidy. "Condanniamo nei termini più duri il suo voto. Fortunatamente menti più lucide hanno prevalso e Trump è stato assolto", così si è espressa la commissione. Cassidy aveva twittato di aver votato per la condanna "perchè la nostra costituzione e il nostro paese sono più importanti di qualsiasi persona".
Il leader di minoranza, Mitch McConnell, ha votato a favore di Trump, salvo poi accusarlo di essere "moralmente" responsabile dell'insurrezione a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio. L'impeachment è fallito a causa "di un gruppo di repubblicani codardi", accusa la speaker della Camera, Nancy Pelosi.
Il voto del Senato ha però istituito un importante precedente: le due camere hanno sancito che è costituzionalmente corretto sottoporre alla procedura di impeachement un presidente anche dopo la scadenza del suo mandato. McConnell ha lasciato però chiaramente intendere che dopo l'assoluzione al Senato l'ex presidente può essere chiamato a rispondere delle sue azioni dalle procure al lavoro su diverse inchieste.
Molto probabilmente, "la storia vi ricorderà per come avete votato oggi", ha detto il capo dei manager dell'accusa, il democratico Jame Raskin presentando gli argomenti conclusivi nel processo di impeachment. "E' chiaro oltre ogni dubbio che Trump abbia sostenuto l'assalto", è stata la conclusione di Raskin. La difesa ha accusato i democratici di "vendetta politica", ha definito il processo incostituzionale e rivendicato il diritto d'espressione sancito dal Primo Emendamento.
L'avvocato della difesa di Donald Trump, Van der Veen, ha da parte sua tracciato un parallelo tra l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio alle proteste del movimento Black Lives Matter, scoppiate con l'uccisione dell'afroamericano George Floyd e sfociate in episodi violenti la scorsa estate. Van der Veen ha puntato il dito contro Joe Biden e la sua vice, Kamala Harris, per non aver a suo avviso condannato quelle violenze. Il New York Times, nei commenti in tempo reale al processo, ha subito fatto notare che sia l'attuale presidente che la Harris hanno invece condannato le violenze.
Per il leader dei senatori democratici Chuck Schumer il voto per l'assoluzione di Donald Trump "vivrà come un voto di infamia nella storia del Senato degli Stati Uniti". Schumer, democratico di New York, ha definito il giorno della rivolta "l'ultima, terribile eredità" di Trump e ha detto che la macchia delle sue azioni "non sarà mai lavata via".
"Le accuse contro Trump "non sono in discussione" e l'attacco dimostra che "la democrazia è fragile, ognuno di noi ha un dovere e una responsabilità come americani, e soprattutto come leader, per difendere la verità e sconfiggere le bugie". Così il presidente Usa, Joe Biden, dopo l'assoluzione di Donald Trump nel processo per l'assalto al Congresso del 6 gennaio, "È un compito che dobbiamo intraprendere insieme. Come gli Stati Uniti d'America", ha detto Biden.
Trump ha condannato il processo di impeachment come "un'altra fase della più grande caccia alle streghe nella storia del nostro Paese. “Il nostro movimento storico, patriottico e bellissimo per rendere di nuovo grande l'America, Make America Great Again, è appena iniziato. Nei mesi a venire ho molto da condividere con voi e non vedo l'ora di continuare il nostro incredibile viaggio insieme per raggiungere la grandezza americana per tutta la nostra gente. Non c'è mai stato niente di simile", ha concluso.
Nel Grand Old Party sono subito cominciate le purghe contro i senatori che hanno votato con i dem per condannare Donald Trump nel processo di impeachment. La commissione esecutiva del partito repubblicano della Louisiana ha votato una mozione di censura verso Bill Cassidy. "Condanniamo nei termini più duri il suo voto. Fortunatamente menti più lucide hanno prevalso e Trump è stato assolto", così si è espressa la commissione. Cassidy aveva twittato di aver votato per la condanna "perchè la nostra costituzione e il nostro paese sono più importanti di qualsiasi persona".