MONDO
Il profilo
Usa, chi era Flanagan, il killer suicida dei due giornalisti. Un uomo "disturbato" e "infelice"
L'uomo che in Virgina ha ucciso due giornalisti in diretta televisiva, lamentava di essere discriminato perché "gay" e "nero" e di aver trovato la molla del suo duplice omicidio nella strage di Charleston
Era stato licenziato due anni fa dal canale locale WDBJ per il quale lavoravano anche Alison Parker, 24 anni, e il cameraman Adam Ward, 27 anni, i due colleghi che ieri ha ucciso a colpi di pistola. Vester Lee Flanagan, 41 anni, era stato un reporter del network dove era conosciuto con il nome di Bryce Williams, lo stesso usato dall'uomo in diversi account sui social network. Flanagan era stato allontanato dal canale nel 2013 dopo una serie di diverbi con altri colleghi a cui erano seguite minacce. "Era una persona con la quale era molto difficile lavorare", ha detto il capo della rete locale Jeffrey A. Marks che lo ha descritto come un uomo estremamente "infelice".
Cresciuto a Oakland in California, Flanagan si era laureato in giornalismo all'università di San Francisco e poi aveva lavorato in diversi network regionali degli Stati Uniti prima di arrivare, nel 2012, a WDBJ nella quale era rimasto un anno prima di essere allontanato. "Era un uomo infelice. Dopo diversi incidenti dovuti alla sua rabbia lo abbiamo licenziato. Non l'ha presa bene. Abbiamo dovuto chiamare la polizia per accompagnarlo fuori dalla redazione", ha detto Marks.
Flanagan, cresciuto in una famiglia di testimoni di Geova, da tempo aveva un'ossessione per i commenti razzisti e per i social network, tanto che dopo aver ripreso l'uccisione dei due giornalisti (secondo diversi media americani con una GoPro) ha pubblicato il video su Facebook e su Twitter e poi ha commentato la sua decisione su Twitter. "Alison ha fatto commenti razzisti, l'hanno assunta dopo questo?", ha scritto sul suo profilo, ora bloccato, @bryce_williams7.
E ancora in un fax di 23 pagine inviato alla redazione subito dopo il duplice omicidio spiega il perché del suo gesto. "Perché ho fatto questo?", si legge nel documento. "Ho pagato la caparra per la pistola il 19 giugno. La sparatoria nella chiesa di Charleston è avvenuta il 17 giugno", racconta Vester Lee Flanagan, aggiungendo: "Quello che mi ha mandato fuori di testa è stata quella sparatoria. E sui miei proiettili ho inciso le iniziali delle vittime". L'autore del carteggio scrive poi di aver sofferto di discriminazione razziale, molestie sessuali e di essere stato oggetto di bullismo sul lavoro: "Ho tutto il diritto di essere arrabbiato, e la strage della Chiesa di Charleston è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".
Nel 2000 aveva fatto causa a una tv locale della Florida in cui aveva lavorato per "discriminazioni razziali e ritorsioni". Pochi giorni fa aveva pubblicato online un articolo di giornale sul processo in cui lui stesso sosteneva di essere stato chiamato "scimmia" da un producer del canale nel 1999. Inoltre dopo il licenziamento da WDBJ aveva fatto denuncia a livello federale contro il canale chiedendo 15.000 dollari di danni, senza tuttavia aver successo.
Cresciuto a Oakland in California, Flanagan si era laureato in giornalismo all'università di San Francisco e poi aveva lavorato in diversi network regionali degli Stati Uniti prima di arrivare, nel 2012, a WDBJ nella quale era rimasto un anno prima di essere allontanato. "Era un uomo infelice. Dopo diversi incidenti dovuti alla sua rabbia lo abbiamo licenziato. Non l'ha presa bene. Abbiamo dovuto chiamare la polizia per accompagnarlo fuori dalla redazione", ha detto Marks.
Flanagan, cresciuto in una famiglia di testimoni di Geova, da tempo aveva un'ossessione per i commenti razzisti e per i social network, tanto che dopo aver ripreso l'uccisione dei due giornalisti (secondo diversi media americani con una GoPro) ha pubblicato il video su Facebook e su Twitter e poi ha commentato la sua decisione su Twitter. "Alison ha fatto commenti razzisti, l'hanno assunta dopo questo?", ha scritto sul suo profilo, ora bloccato, @bryce_williams7.
E ancora in un fax di 23 pagine inviato alla redazione subito dopo il duplice omicidio spiega il perché del suo gesto. "Perché ho fatto questo?", si legge nel documento. "Ho pagato la caparra per la pistola il 19 giugno. La sparatoria nella chiesa di Charleston è avvenuta il 17 giugno", racconta Vester Lee Flanagan, aggiungendo: "Quello che mi ha mandato fuori di testa è stata quella sparatoria. E sui miei proiettili ho inciso le iniziali delle vittime". L'autore del carteggio scrive poi di aver sofferto di discriminazione razziale, molestie sessuali e di essere stato oggetto di bullismo sul lavoro: "Ho tutto il diritto di essere arrabbiato, e la strage della Chiesa di Charleston è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".
Nel 2000 aveva fatto causa a una tv locale della Florida in cui aveva lavorato per "discriminazioni razziali e ritorsioni". Pochi giorni fa aveva pubblicato online un articolo di giornale sul processo in cui lui stesso sosteneva di essere stato chiamato "scimmia" da un producer del canale nel 1999. Inoltre dopo il licenziamento da WDBJ aveva fatto denuncia a livello federale contro il canale chiedendo 15.000 dollari di danni, senza tuttavia aver successo.