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MONDO

La causa

Usa, ex dipendente chiede 40 milioni di danni a Zara: "Licenziato perché sono ebreo e gay"

La denuncia è stata presentata da Ian Jack Miller, ex direttore legale di Zara Usa, filiale di Inditex negli Usa, secondo cui sarebbe stato licenziato a marzo per essere "ebreo, statunitense e gay". ​Zara Usa risponde definendo le accuse "scioccanti" e annuncia che si difendera in tribunale.

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(wikipedia)
"Discriminazione" e licenziamento senza giusta causa. Con questa motivazione un ex dipendente di Zara negli Stati Uniti ha presentato una causa al tribunale di New York chiedendo un risarcimento di 40 milioni di dollari. A presentare la denuncia è stato Ian Jack Miller, ex direttore legale di Zara Usa, filiale di Inditex negli Usa, secondo cui sarebbe stato licenziato a marzo per essere "ebreo, statunitense e gay".

"Il signor Miller - ha spiegato una fonte - chiede danni e risarcimenti per oltre 40 milioni di dollari, per ambiente lavorativo ostile, discriminazione salariale, licenziamento discriminatorio e di rappresaglia". 

Miller sostiene inoltre di essere stato molestato con email dai contenuti "pornografici", di essere stato escluso dalle riunioni, di aver subito un vertiginoso taglio dello stipendio e infine di essere stato licenziato "bruscamente" dopo sette anni di lavoro per l'azienda.

La denuncia non è diretta contro il padrone di Inditex, Amancio Ortega, ma riporta che alcuni dei dirigenti che hanno proceduto al licenziamento erano stati "designati personalmente da Ortega" e non hanno ricevuto rimproveri grazie "agli stretti rapporti con il signor Ortega". In concreto la denuncia è diretta verso l'ex consigliere delegato della filiale statunitense della multinazionale spagnola e contro l'attuale consigliere delegato di Zara Usa.

Miller sostiene anche che "regolarmente" i dirigenti si scambiavano mail "razziste" in cui compariva tra gli altri il presidente Barack Obama con un cappuccio del Ku Klux Klan e la bandiera confederata, oppure Michelle Obama "che serviva pollo fritto".

Zara Usa risponde definendo le accuse "scioccanti" e annuncia che si difendera in tribunale. "Non tolleriamo alcun comportamento discriminatorio o irrispettoso e apprezziamo i contributi di ogni individuo alla nostra organizzazione dinamica", si legge in una nota.