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SCIENZA

Cinque anni di calo nella produzione industriale

La crisi economica permette agli USA il taglio delle emissioni

Nel periodo 2005-2012 le emissioni di gas climalteranti, quelli che provocano l'oramai celebre effetto-serra, sono calate del 10%. Oltre al "green power" di Obama, ha giocato un ruolo decisivo la crisi economica

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Casa Bianca, cielo rosso
di Stefano Lamorgese
Il più recente rapporto (National Emissions Inventory (NEI) Air Pollutant Emissions Trends Data) dell'Agenzia per la protezione ambientale Usa offre un quadro piuttosto confortante sulle emissioni di gas-serra negli Stati Uniti d'America.

Tra il 2005 e il 2012 le emissioni climalteranti sono diminuite del 10%, un dato che pone gli Usa a metà strada verso l'obiettivo "20-20-20": la diminuzione delle emissioni del 20% entro il 2020 (anche se, a dire il vero, l'obiettivo ufficiale degli Usa è una diminuzione del 17% rispetto al 2005, l'anno preso come riferimento statistico).

Interessante comunque è il calo delle emissioni, soprattutto nel biennio 2011-2012: il calo registrato - pari al 3,4% - è stato indotto anche dalla progressiva sostituzione del carbone con il gas naturale nel campo della produzione di energia: uno dei "pallini" dell'amministrazione Obama, almeno in pubblico.

Leggere i dati (e provare a capirli)
Le notizie provenienti dall'Agenzia per la protezione ambientale USA sono certamente buone, pensando all'aria che respiriamo. Ma vanno lette anche alla luce di altri dati, che misurano la produzione industriale. Perché è l'industria - tutta l'industria - che contribuisce in misura preponderante all'inquinamento dell'atmosfera.

Quindi occorre fare attenzione. Scegliere il 2005 per "misurare" i progressi in campo ecologico è un po' una "furbata": infatti in tutte le statistiche ufficiali sull'economia Usa l'anno di riferimento è il 2007, quello che segnò il "picco" della ricchezza e l'ultimo prima della grande crisi. Confrontando i dati sulla produzione industriale si vede che il 2005 "vale" 95,5 contro i 100 del 2007.

Sono per fortuna molti i documenti che permettono questo confronto; tra gli altri: le aggiornatissime statistiche della Federal Reserve e l'ERP (l'Economic Report of the President), disponibile sul sito della Casa Bianca.

L'aria è un po' più pulita, ma chissà quanto durerà...
Un'analisi dei dati, anche superficiale, non cambia la sostanza di quelli comunicati dell'Agenzia per la protezione ambientale ma ne muta decisamente il contesto e pertanto deve indurre a una lettura più prudente e meno ottimistica.

Infatti, durante questi ultimi anni, quelli della "peggior crisi economica dal 1929", com'è stata da molti definita quella attuale, la produzione industriale Usa ha subito un nettissimo calo. Per tornare ai livelli del 2007 si è dovuto attendere il primo trimestre del 2013, anno interamente escluso dalle statistiche ambientali finora rese note. Ecco perché, oltre al "green power" di Obama, i risultati positivi registrati nella misurazione delle emissioni climalteranti devono essere "presi con le molle". E occorre attendere ancora per capire se il trend è davvero positivo.