MONDO
L'impeachment
Usa, la difesa di Trump al Senato: nessuno scambio con Kiev

La difesa di Donald Trump al processo di impeachment in corso al Senato Usa ha preso oggi la parola, delineando i principali fatti che a suo avviso provano l'innocenza del presidente statunitense e l'inconsistenza alla base del procedimento di destituzione promosso dai democratici.
Il vice consigliere presidenziale Mike Purpura ha esposto "fatti chiave", sostenendo che ciascuno di questi, anche preso singolarmente, "è abbastanza per affondare le ragioni addotte dai democratici".
In particolare, Purpura ha sostenuto che non c'è stato alcun "quid pro quo", ovvero non c'è stata la proposta di uno scambio di favori tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo i democratici, invece, il presidente americano ha condizionato lo stanziamento di aiuti militari all'Ucraina alla richiesta di indagini sull'ex presidente Joe Biden e suo figlio Hunter, con l'obiettivo di mettere in cattiva luce l'attuale candidato alle primarie democratiche e probabile sfidante di Trump alle presidenziali di novembre.
"Zelensky non ha percepito pressioni. Il presidente Zelensky dice che non ha percepito pressioni - ha argomentato il rappresentante legale a difesa di Trump - (..) gli House managers dicono di saperne di più, dicono che il presidente e il suoi massimi consulenti mentono. Ora, ditemi come questo è di aiuto per la politica estera Usa e per la sicurezza nazionale".
Il vice consigliere presidenziale Mike Purpura ha esposto "fatti chiave", sostenendo che ciascuno di questi, anche preso singolarmente, "è abbastanza per affondare le ragioni addotte dai democratici".
In particolare, Purpura ha sostenuto che non c'è stato alcun "quid pro quo", ovvero non c'è stata la proposta di uno scambio di favori tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo i democratici, invece, il presidente americano ha condizionato lo stanziamento di aiuti militari all'Ucraina alla richiesta di indagini sull'ex presidente Joe Biden e suo figlio Hunter, con l'obiettivo di mettere in cattiva luce l'attuale candidato alle primarie democratiche e probabile sfidante di Trump alle presidenziali di novembre.
"Zelensky non ha percepito pressioni. Il presidente Zelensky dice che non ha percepito pressioni - ha argomentato il rappresentante legale a difesa di Trump - (..) gli House managers dicono di saperne di più, dicono che il presidente e il suoi massimi consulenti mentono. Ora, ditemi come questo è di aiuto per la politica estera Usa e per la sicurezza nazionale".