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MONDO

Aveva minacciato i commilitoni

Usa, morta la soldatessa che si era sparata a Fort Lee

A dare l'allarme erano state le autorità della base su Twitter, riferendo che la struttura era stata messa in isolamento e al personale era stato ordinato di attuare i protocolli utilizzati in caso di 'active shooter'

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È deceduta la soldatessa che oggi ha prima minacciato i commilitoni e poi si è sparata in uno dei comandi della base militare Usa di Fort Lee, in Virginia. Lo riferiscono i media americani. La donna aveva rivolto la pistola contro di sè ferendosi. Poi è stata portata d'urgenza in ospedale al Virginia Commonwealth University Medical Center (Vcu), ma le sue condizioni erano critiche. Precedentemente la portavoce del Pentagono, Alayne Conway, aveva fatto sapere che la persona armata nella base non aveva ferito nessuno ma che non era chiaro in che condizioni fosse.

La base militare isolata
A dare l'allarme erano state le autorità della base su Twitter, riferendo che la struttura era stata messa in isolamento e al personale era stato ordinato di attuare i protocolli utilizzati in caso di 'active shooter'. Con il termine 'active shooter' il dipartimento Usa per la Sicurezza interna indica qualcuno che sta attivamente provando a uccidere persone, solitamente in zone popolate, senza alcun criterio di scelta delle vittime. Poi l'allarme era rientrato. La struttura coinvolta, di quattro piani, è il quartier generale del Combined Arms Support Command dell'esercito degli Stati Uniti. La base si trova 40 chilometri a sud di Richmond, in Virginia, e a circa 200 chilometri da Washington. Fort Lee è il terzo sito di addestramento più grande dell'esercito degli Stati Uniti e ogni giorno vi circolano circa 34mila persone, fra membri delle varie unità, famiglie, civili e contractor.