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MONDO

Orlando

Usa, spara sulla folla in locale gay di Orlando: aggressore ucciso. Sindaco: "50 morti e 53 feriti"

E' stato ucciso l'uomo che si era introdotto nel club "Pulse" di Orlando, in Florida, sparando all'impazzata. L'uomo è stato identificato: Omar Mateen, americano figlio di afghani. Lo Stato Islamico rivendica l'attentato: "era un combattente dell'Isis". Hillary Clinton chiede maggiori controlli sulle armi da guerra come quelle usate dall'attentatore. La condanna del Papa. La solidarietà di Renzi

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Sarebbe stato identificato il killer autore della sparatoria al night club di Orlando della scorsa notte: lo riferisce la Cbs. Il suo nome è Omar Mateen, figlio di immigrati afghani. Nato nel 1986, l'uomo è di nazionalità americana. Secondo quanto riporta l'Nbc, l'uomo avrebbe chiamato il 911 giurando fedeltà all'Isis, prima di andare a compiere la strage. Anche il senatore repubblicano Adam Schiff, ha riferito che Omar Mateen aveva giurato fedeltà all'Isis. Schiff, membro della commissione di intelligence alla Ccamera Usa, ha citato funzionari della Homeland security.

Sul web l'Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato rivendica la strage di Orlando affermando che: l'attentatore "era un combattente dell'Isis". 

Omar Mateen si è introdotto nel club per gay "Pulse" sparando all'impazzata, ed è stato poi ucciso. Il bilancio in termini di vite umane è terribile, secondo il sindaco "almeno 50 morti e 53 feriti". Trenta gli ostaggi tratti in salvo.

Secondo quanto riportano vari media americani, Omar Mateen lavorava come guardia privata per la sicurezza, era stato sposato e aveva un figlio di tre anni. Il giovane viveva a Fort Pierce, il capoluogo della contea di St. Lucie, in Florida. Secondo quanto riferisce il Daily Beast, Mateen era nato a New York e la donna con la quale è stato sposato per un breve periodo era del New Jersey. 

Cnn: il killer era osservato dall'Fbi
Omar Seddique Mateen, era sotto l'osservazione dell'Fbi ed era una delle cento persone sospettate di essere simpatizzanti dell'Isis presenti nella lista del Federal Bureau in Orlando. E' quanto affermano fonti della polizia alla Cnn.

Il Daily Beast riferisce che Mateen divenne 'persona di interesse' nel 2013 e poi nuovamente nel 2014. Ad un certo punto, l'Fbi apri' anche un'indagine su di lui, ma poi chiuse la pratica quando non comparve nulla che suggerisse il proseguimento delle indagini.

Terrorismo interno o matrice islamica
La polizia di Orlando ha definito la sparatoria un "attacco terroristico", senza precisare di quale natura. Uno sceriffo locale ha parlato di "terrorismo interno". La polizia ha anche suggerito che l'autore dell'attacco, che non era di Orlando, poteva essere ispirato da ideologie estremiste interne.

Di diverso avviso l'agente della Fbi, Ronald Hoppe, che rispondendo a una domanda di un giornalista su una possibile pista islamica ha detto: "Abbiamo indicazioni che questo individuo potesse avere inclinazioni nei confronti di questa particolare ideologia". Ma poi ha aggiunto che queste indicazioni devono essere ancora verificate e confermate.

Padre killer Orlando: odio contro gay movente strage
Potrebbe essere un bacio tra due gay la molla che ha fatto scattare la rabbia all'autore della strage nel gay club di Orlando. E' quanto sostiene il padre del killer alla Nbc News. "Il movente religioso non c'entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato", ha detto. "Siamo scioccati come il resto dell'America", ha aggiunto. Il padre del killer, si è appreso, è un sostenitore della politica dei talebani afghani. Lo rivela il Washington Post. In passato l'uomo ha condotto una trasmissione tv chiamata 'Durand Jirga' sul canale 'Payam-e-Afghan', in onda dalla California. In uno dei suoi video rintracciabili su YouTube, Mateen esprime sostegno ai talebani: "I nostri fratelli del Waziristan, i nostri guerrieri nel movimento e i talebani dell'Afghanistan stanno risollevandosi".

Trump attacca
Il candidato repubblicano Donald Trump, ore dopo la sparatoria in un night club di Orlando, ha ribadito di aver ragione per quanto riguarda "il terrorismo islamico radicale". "Apprezzo le congratulazioni per aver avuto ragione sul terrorismo radicale islamico - ha scritto su Twitter - Ma non voglio congratulazioni, voglio durezza e vigilanza. Dobbiamo essere svegli".

Hillary Clinton chiede maggiori controlli sulle armi da guerra
 "Dobbiamo tenere le armi, come quelle usate la scorsa notte, lontano dalle mani di terroristi e altri violenti criminali. questa e' la sparatoria di massa peggiore degli Stati Uniti e ci ricorda ancora una volta che non c'e' posto per le armi da guerra sulle nostre strade". Lo si legge in una dichiarazione diffusa da Hillary Clinton sulla strage di Orlando, in cui la candidata democratica sottolinea come si sia trattato di un "atto di terrore e odio", un attacco "ad un locale lgbt nel mese dell'orgoglio".
 
La dinamica dell'attentato
Qualche minuto prima che scattasse l'assalto della polizia all'interno del locale, un reporter di una tv locale ha riferito di una forte esplosione. Il giornalista ha raccontato di un ordigno fatto brillare dalla polizia che, infatti, era arrivata sul luogo dell'attacco con i cani anti-bomba. Sul luogo sono stati trovati una pistola e un fucile mitragliatore d'assalto Ar-15.

Sui social le foto dei feriti a terra fuori da club
Ambulanze, polizia e corpi a terra o sulle barelle. Sono le immagini che hanno inondato Facebook e Twitter, scattate da chi è riuscito a scappare dal Pulse club. Secondo i testimoni c'erano almeno 100 persone all'interno del club quando sono iniziati i colpi, che si sentono chiaramente in un video postato sempre su Twitter che riprende il parcheggio del locale

Terrore al "Pulse"
L'uomo ha fatto irruzione nel club sparando all'impazzata e barricandosi all'interno con un numero imprecisato di ostaggi. Decine di veicoli di emergenza hanno circondato la discoteca nel giro di pochi minuti e da subito si è avuta notizia che molte persone erano state colpite.

Appena poche ore dopo l'uccisione al termine di un concerto di Christina Grimmie, la città di Orlando, in Florida, è tornata così al centro delle cronache. "Ero li'. L'uomo ha aperto il fuoco intorno alle 2 di notte. La gente sulla pista da ballo si è buttata a terra e alcuni di noi che erano vicino al bar e all'uscita sono riusciti a raggiungere l'esterno", ha scritto un uomo, Ricardo J.Negron Almodovar su Twitter raccontando l'accaduto. "Siamo corsi fuori. Io sono sano e salvo a casa. Spero che anche gli altri stiano bene". Altri ostaggi hanno chiesto aiuto con messaggi sul social. "Quattro di noi sono ancora nascosti - scrive uno di loro - le luci sono spente nel club. I poliziotti sono qui, ma non sono ancora entrati". Sulla pagina Facebook del club, quando l'uomo ha fatto irruzione, era stata postata la scritta: "Uscite dal locale e mettetevi a correre".

Strage Orlando: condanna e dolore da Papa Francesco
"La terribile strage avvenuta ad Orlando, con un numero altissimo di vittime innocenti, ha suscitato nel Papa Francesco e in tutti noi i sentimenti più profondi di esecrazione e di condanna, di dolore e di turbamento di fronte a questa nuova manifestazione di follia omicida e di odio insensato. Il Papa Francesco si unisce nella preghiera e nella compassione alla sofferenza indicibile delle famiglie delle vittime e dei feriti e li raccomanda al Signore perché possano trovare conforto". Lo ha detto padre Federico Lombardi.

Renzi: atroce strage, vicini a fratelli americani
"Solidarietà e commozione del governo italiano per l'atroce strage di #Orlando in Florida. Il nostro cuore è con i nostri fratelli americani". Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.