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MONDO

Fort Lauderdale

Usa: sparatoria in aeroporto in Florida: almeno 5 morti e diversi feriti. Preso il killer

L'uomo che ha sparato all'aeroporto Fort Lauderdale-Hollywood, in Florida, era un passeggero di un volo proveniente del Canada e trasportava una pistola in una valigia, che ha caricato nel bagno del terminal 2, dove si ritirano i bagagli. Lo riferiscono i media americani, citando le autorità. Il sospettato è stato catturato dalla polizia, che non ha sparato per catturarlo. Escluso l'atto di terrorismo

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Almeno cinque morti e una decina di feriti trasferiti in ospedale. E' questo il bilancio della sparatoria di oggi all'aeroporto internazionale Fort Lauderdale-Hollywood, il secondo più grande nel Sud della Florida dopo quello di Miami. Il sospetto - l'unico – è stato catturato ma il suo movente resta ancora un mistero. Per questo si continua a indagare mentre lo Swat team - poliziotti specializzati ad affrontare situazioni altamente rischiose come la liberazione ostaggi – è ancora sul posto. Per questo nessun aereo può atterrare o decollare.
 
Mentre il governatore Rick Scott si trasferiva a Fort Lauderdale per essere aggiornato, il presidente americano Barack Obama veniva informato dell'accaduto. In un tweet il presidente eletto Donald Trump ha scritto che stava "monitorando la situazione terribile" e che aveva parlato con Scott.
 
Stando a un tweet dello sceriffo della contea Broward, Scott Israel, una telefonata di allerta era arrivata alle 12.55 (le 18.55 in Italia). Il fuoco è stato aperto nell'area ritiro bagagli (priva di controlli di sicurezza) del Terminal 2 da un uomo di 26 anni. Stando ai testimoni oculari l'uomo indossava una maglietta della celebre
saga cinematografica di Guerre stellari; la polizia lo ha catturato "senza sparare alcun colpo", ha spiegato lo sceriffo in una conferenza stampa spiegando che l'Fbi lo sta interrogando.
 
Il suo nome è Esteban Santiago: nato in New Jersey, sembra sia un ex riserva militare Usa. Va detto tuttavia che le forze dell'ordine stanno controllando per capire se la sua carta di identità  è valida.
 
 
Lo scontro a fuoco ha seminato il panico: "Tutti stanno correndo", aveva scritto su Twitter Ari Fleischer, ex portavoce del presidente George W. Bush che si trovava nello scalo al momento della sparatoria. Fleischer ha poi spiegato con un twitt che la situazione sembrava tornata sotto controllo anche se la polizia non stava permettendo a nessuno di lasciare l'aeroporto, che è stato chiuso.
 
Dalle 15 (le 21 in Italia) la Federal Aviation Administration ha deciso che i voli da e per Fort Lauderdale non erano permessi. Alcuni in arrivo nello scalo a 30 chilometri da Miami e vicino a Port Everglades, il porto usato dalle crociere, erano già stati dirottati altrove. A un certo punto si era temuta la presenza di un secondo sospetto quando intorno alle 14.30 (le 20.30 in Italia) qualcuno diceva di avere sentito altri spari; la polizia
ha passato al setaccio un garage annesso all'aeroporto, evacuandone il primo piano, ma lo sceriffo Israel ha garantito che non ci sono stati altri spari oltre a quelli associati alla tragedia. Infatti, ha detto, "l'aeroporto è ora sicuro".
 
L'area bagagli dove è avvenuta la sparatoria è usata da Delta Air Lines e Air Canada. L'amministratore delegato della compagnia aerea americana,
 
L'ultima sparatoria di rilievo avvenuta in un aeroporto americano risale al 2013: un uomo armato con un fucile d'assalto e 100 munizioni iniziò a sparare ai controlli di sicurezza dell'aeroporto internazionale di Los Angeles (California) uccidendo un dipendente della Transportation Security Administration, l'agenzia federale proposta ai controlli negli scali.