MONDO
Nuovo capitolo nello scontro tra i due Paesi
Usa tagliano accrediti giornalisti cinesi, Pechino protesta
Annunciate misure di ritorsione

La Cina ha condannato la riduzione annunciata degli accrediti per i giornalisti della Repubblica popolare negli Stati Uniti, annunciando che ci saranno ritorsioni contro Washington. Lo riferisce l'agenzia di stampa France Presse. Gli Usa hanno annunciato ieri che, in seguito a restrizioni imposte alla stampa straniera in Cina, il numero degli accrediti ai corrispondenti cinesi passerà da 160 a 100 a partire dal 13 marzo.
La decisione, annunciata dal segretario di Stato Mike Pompeo, segue quella di Pechino di espellere tre giornalisti del Wall Street Journal, in seguito a un articolo del quotidiano che descriveva la Cina come il "malato d'Asia".
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhal Lijian ha espresso in una conferenza stampa "la ferma opposizione e condanna" per l'annuncio americano. "Con la sua mentalità da guerra fredda e il suo partito preso ideologico, il Dipartimento di Stato americano ricorre ad argomenti infondati per opprimere politicamente dei media cinesi negli Usa", ha detto. "La Cina - ha proseguito - si riserva il diritto di prendere misure supplementari".
La decisione, annunciata dal segretario di Stato Mike Pompeo, segue quella di Pechino di espellere tre giornalisti del Wall Street Journal, in seguito a un articolo del quotidiano che descriveva la Cina come il "malato d'Asia".
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhal Lijian ha espresso in una conferenza stampa "la ferma opposizione e condanna" per l'annuncio americano. "Con la sua mentalità da guerra fredda e il suo partito preso ideologico, il Dipartimento di Stato americano ricorre ad argomenti infondati per opprimere politicamente dei media cinesi negli Usa", ha detto. "La Cina - ha proseguito - si riserva il diritto di prendere misure supplementari".