La storia di Erika
Usa, un anno senza eroina: la protagonista della foto-shock festeggia così
Due foto postate su Facebook: quella di oggi, in cui sorride accanto a suo figlio; e quella di allora: lei in stato di incoscienza in auto, con la siringa ancora in mano, e il bimbo, 10 mesi appena, in lacrime. La foto-shock fu diffusa dalla polizia dell'Indiana, simbolo dell'epidemia da oppiacei che negli Stati Uniti sta casuando la morte di oltre novanta persone al giorno

"Sono pulita da un anno". Erika l'ha scritto su Facebook, postando due foto: quella di oggi, in cui sorride accanto a suo figlio; e quella di qualche tempo fa, una foto-shock: lei, in stato di incoscienza, con la siringa ancora in mano, seduta in macchina al posto dell'autista e, dietro, il bimbo, 10 mesi appena, in lacrime.
La foto, diffusa dal dipartimento di polizia dell'Indiana, divenne subito virale, simbolo dell'epidemia da oppiacei che negli Stati Uniti sta casuando la morte di oltre novanta persone al giorno. Erika Hurt era una eroinomane, ma quella foto - racconta oggi, dopo un anno trascorso senza cedimenti- le ha salvato la vita.
Fu portata in ospedale e accusata di abbandono di minore; ma il 22 ottobre ha festeggiato dodici mesi di astinenza. "Ero seduta in prigione e vedevo quell'immagine in ogni telegiornale. Mi sentivo umiliata, ero scioccata, non avevo parole", ha raccontato al canale WTHR.
Quei sentimenti e il dolore provato le hanno dato la forza però di rialzarsi e di smettere di drogarsi. Per il suo bene e quello del suo bambino. "Ho deciso di ripubblicare quella foto solo perché spiega esattamente dove porta la dipendenza dall'eroina. E perché-ha aggiunto- non voglio dimenticare fino a dove è riuscita a portarmi la dipendenza. Quel giorno non sapevo che la mia vita sarebbe cambiata drasticamente. Oggi, sono capace di concentrarmi sulle cose belle nate da quella foto. Oggi sono la madre di mio figlio, di nuovo".
Nonostante la diffusione di quella fotografia abbia salvato la vita a Erika, molti esperti sostengono che questo tipo di immagini non aiuti a combattere la crisi da oppiacei, diventata ormai una piaga negli Stati Uniti. Le forze dell'ordine scelgono però spesso la via della pubblicazione perché ritengono sia uno strumento di sensibilizzazione.