SALUTE
Coppie accusate di alterazione stato civile del bebè
Uteri in affitto in Ucraina, caos sentenze in Italia
Sono in aumento le coppie italiane che si recano in Ucraina in cerca di un utero in affitto. I problemi per i genitori si manifestano al rientro in patria con il neonato, con l'accusa di alterazione sullo stato civile del bambino. Sentenze discordanti in merito dai vari tribunali

Storie di coppie disperate, dove un figlio non arriva, dove si prova tutto, dall’inseminazione artificiale alla fecondazione assistita, fino all’utero in affitto. Prima bisognava recarsi in India, andare nella povertà più assoluta, ora la meta è più vicina, l’Ucraina.
In Italia la fecondazione eterologa non è consentita, e le sentenze in merito allo stato civile del neonato sono le più disparate. Al rientro dei genitori con il neonato la giustizia italiana non segue una linea guida: alcuni tribunali scelgono di non procedere, altri vanno avanti, c'è chi assolve e chi condanna.
Assolta coppia dal tribunale di Milano
Una coppia di Milano era stata accusata, dopo la segnalazione dell'ambasciata italiana a Kiev, di aver alterato lo stato civile del bimbo mediante false attestazioni. Il tribunale di Milano ha assolto i coniugi escludendo il reato. Stessa sorte a lieto fine per due genitori triestini che, a giugno del 2013, erano ritornati in Italia dall’Ucraina con due gemelli. Anche in questo caso il tribunale friulano aveva dichiarato di non trattarsi di falsi certificati. Nel caso milanese, come negli altri, il neonato è stato dichiarato figlio della
donna per conto della quale è stata portata avanti la gravidanza, né della partoriente né della donatrice dell'ovulo fecondato, ma l'atto di nascita, precisa il giudice, è stato formato validamente nel rispetto della legge del Paese dove il bimbo è nato, l'Ucraina.
Condannati coniugi vicino Brescia
Esito diverso per i due coniugi di Iseo, in provincia di Brescia, dove il tribunale
ha inflitto una condanna a 5 anni e un mese con l’accusa di alterazione di stato civile.
Fasi dell’utero in affitto in Ucraina
Gli aspiranti genitori incontrano la madre surrogata, scelta da un elenco di donne, volontarie di età compresa fra 20 e 32 anni, con alle spalle già una gravidanza propria e senza controindicazioni mediche a portarne a termine un'altra. I genitori incontrano più volte la donna, a cui viene impiantato l'ovulo fecondato, e seguono l'evoluzione della gravidanza, assistendo alla prima ecografia, poi tornano nuovamente a Kiev al momento del parto. Nasce il bebè e la madre surrogata attesta in forma notarile l'inesistenza di qualsiasi relazione genetica con il bambino e presta il consenso all'indicazione dei coniugi italiani quali genitori. Tutto come previsto dalla legge ucraina. L'atto di nascita viene formato dall'ufficiale di stato civile di Kiev, con un'annotazione che ne attesta sul piano internazionale l'autenticità, ma il meccanismo si inceppa nel passaggio all'ambasciata italiana dove il passaporto temporaneo del bebè non viene riconosciuto.
Annunci cliniche sul web
Il web è ricco di annunci di cliniche ucraine specializzate nella maternità surrogata, con informazioni, in lingua italiana, su prezzi, tecniche e dettagli legali per poter usufruire dei servizi. Sul sito della clinica "Biotexcom" c'è addirittura il “contatore” live delle nascite. E i prezzi variano a seconda dei tentativi concessi e dei servizi inclusi. C'è l'offerta che propone un pacchetto a 9 mila euro invece che a 12 mila. E si arriva fino a proposte più articolate che possono costare fino a 30 o 50 mila euro. Le spese si dividono tra il pagamento della madre surrogata e il compenso per la clinica, per l'impianto dell’ovulo fecondato, i vari controlli clinici durante la gravidanza e il parto finale.
In Italia la fecondazione eterologa non è consentita, e le sentenze in merito allo stato civile del neonato sono le più disparate. Al rientro dei genitori con il neonato la giustizia italiana non segue una linea guida: alcuni tribunali scelgono di non procedere, altri vanno avanti, c'è chi assolve e chi condanna.
Assolta coppia dal tribunale di Milano
Una coppia di Milano era stata accusata, dopo la segnalazione dell'ambasciata italiana a Kiev, di aver alterato lo stato civile del bimbo mediante false attestazioni. Il tribunale di Milano ha assolto i coniugi escludendo il reato. Stessa sorte a lieto fine per due genitori triestini che, a giugno del 2013, erano ritornati in Italia dall’Ucraina con due gemelli. Anche in questo caso il tribunale friulano aveva dichiarato di non trattarsi di falsi certificati. Nel caso milanese, come negli altri, il neonato è stato dichiarato figlio della
donna per conto della quale è stata portata avanti la gravidanza, né della partoriente né della donatrice dell'ovulo fecondato, ma l'atto di nascita, precisa il giudice, è stato formato validamente nel rispetto della legge del Paese dove il bimbo è nato, l'Ucraina.
Condannati coniugi vicino Brescia
Esito diverso per i due coniugi di Iseo, in provincia di Brescia, dove il tribunale
ha inflitto una condanna a 5 anni e un mese con l’accusa di alterazione di stato civile.
Fasi dell’utero in affitto in Ucraina
Gli aspiranti genitori incontrano la madre surrogata, scelta da un elenco di donne, volontarie di età compresa fra 20 e 32 anni, con alle spalle già una gravidanza propria e senza controindicazioni mediche a portarne a termine un'altra. I genitori incontrano più volte la donna, a cui viene impiantato l'ovulo fecondato, e seguono l'evoluzione della gravidanza, assistendo alla prima ecografia, poi tornano nuovamente a Kiev al momento del parto. Nasce il bebè e la madre surrogata attesta in forma notarile l'inesistenza di qualsiasi relazione genetica con il bambino e presta il consenso all'indicazione dei coniugi italiani quali genitori. Tutto come previsto dalla legge ucraina. L'atto di nascita viene formato dall'ufficiale di stato civile di Kiev, con un'annotazione che ne attesta sul piano internazionale l'autenticità, ma il meccanismo si inceppa nel passaggio all'ambasciata italiana dove il passaporto temporaneo del bebè non viene riconosciuto.
Annunci cliniche sul web
Il web è ricco di annunci di cliniche ucraine specializzate nella maternità surrogata, con informazioni, in lingua italiana, su prezzi, tecniche e dettagli legali per poter usufruire dei servizi. Sul sito della clinica "Biotexcom" c'è addirittura il “contatore” live delle nascite. E i prezzi variano a seconda dei tentativi concessi e dei servizi inclusi. C'è l'offerta che propone un pacchetto a 9 mila euro invece che a 12 mila. E si arriva fino a proposte più articolate che possono costare fino a 30 o 50 mila euro. Le spese si dividono tra il pagamento della madre surrogata e il compenso per la clinica, per l'impianto dell’ovulo fecondato, i vari controlli clinici durante la gravidanza e il parto finale.