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SALUTE

Vacanze Sicure, I Consigli Del Ministero Della Salute

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Per chi sia in terapia cronica, quali precauzioni è bene prendere prima di andare in vacanza all'estero? Dai farmaci da portare con se alle prescrizioni...

Prima di mettersi in viaggio è sempre opportuno consultare il proprio medico o le strutture sanitarie preposte alla prevenzione delle malattie dei viaggiatori, per ottenere indicazioni specifiche. Specie se si rientra tra le categorie più sensibili (donne in gravidanza, bambini, persone affette da particolari patologie).

Le persone che soffrono di malattie croniche devono richiedere il parere del medico prima di pianificare un viaggio. Qualsiasi viaggiatore con una malattia cronica deve portare con sé tutti i farmaci e la strumentazione medica, comprensiva, se il caso, di batterie di riserva, necessari per l’intera durata del viaggio, oltre alla documentazione delle caratteristiche di dispositivi di cui si fosse eventualmente portatori (ad es. pacemaker). È consigliabile, inoltre, munirsi di prescrizioni in lingua inglese in caso di farmaci da conservare in frigo e/o per i quali non è possibile fare scorta per l’intero periodo del viaggio.

Soprattutto in caso di viaggi aerei, va fatta un’attenta valutazione per condizioni patologiche quali un infarto del miocardio nelle settimane precedenti il viaggio o altre malattie cardiovascolari non ben compensate. In caso di diabete mellito trattato con insulina, la necessità di trattamento potrebbe variare durante il viaggio in conseguenza del fuso orario. Va, quindi, consultato il diabetologo di fiducia per aggiustare la posologia dell’insulina secondo le esigenze.

Nei viaggiatori con problemi renali o epatici alcuni farmaci potrebbero avere effetti dannosi sui relativi organi. È questo il caso di alcuni antimalarici la cui posologia va aggiustata in caso di ridotta funzionalità renale o che potrebbero essere addirittura controindicati in caso di ridotta funzionalità epatica perché tossici per il fegato anche a bassi dosaggi.

Prima di partire informati se puoi usufruire e in che modo dell’assistenza sanitaria nel Paese di destinazione oppure se è meglio fare un’assicurazione. Se parto per... è la guida interattiva del Ministero che permette a tutti gli assistiti (cioè tutti coloro che sono iscritti e a carico del Servizio Sanitario Nazionale - SSN) ed a tutti gli operatori sanitari, di avere informazioni sul diritto o meno all’assistenza sanitaria durante un soggiorno o la residenza in un qualsiasi Paese del mondo; in particolare di avere informazioni su: come ottenere l’assistenza sanitaria in un qualsiasi Paese del mondo; a chi rivolgersi; come richiedere eventuali rimborsi. Oltre a questo, è opportuno verificare la presenza di eventuali problematiche, di

natura sanitaria e non, al sito viaggiaresicuri.it, gestito dall’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. 

Se siamo all'estero e ci capita un incidente, a chi dobbiamo rivolgerci e con quale documentazione? Preferibile un centro pubblico del Paese dove ci troviamo o possiamo scegliere dove curarci?"
E le spese che sosteniamo all'estero per curarci, se abbiamo un incidente, ci verranno rimborsate? E quale documentazione dobbiamo produrre, depositandola a chi? 


I regolamenti di sicurezza sociale (reg. 883/04 e reg. 987/09) tutelano gli assistiti che si spostano negli stati UE ed EFTA ed assicurano loro un'assistenza in forma diretta in base alla presentazione di idonei attestati di diritto. Nel caso di assistiti che si recano all'estero in temporaneo soggiorno (esempio per turismo), i suddetti regolamenti prevedono la copertura limitata alle prestazioni medicalmente necessarie, valutate tali da un erogatore di cure pubblico o in convenzione, previa l'esibizione della Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM). Di norma, le prestazioni sono gratuite salvo il pagamento dell'eventuale ticket che è a diretto carico dell'assistito e non rimborsabile. E' da sottolineare che le prestazioni erogate sono le stesse che vengono fornite agli assistiti dello Stato di soggiorno e pertanto, secondo la legislazione di tale Stato, si potranno ricevere prestazioni maggiori o minori rispetto a quelle che vengono fornite in Italia. Qualora per un qualsiasi motivo non venga accettata la Tessera oppure l'assistito non l’avesse con sé, molto spesso viene richiesto all’assistito il pagamento della prestazione ed allora questi potrà richiedere il rimborso direttamente in loco (quando è previsto) oppure, al rientro in Italia, presentando domanda di rimborso alla propria ASL (allegando le fatture quietanzate). La Asl effettuerà il rimborso solo dopo aver richiesto la “tariffazione” allo Stato estero, in quanto il rimborso può avvenire in base alle tariffe dello Stato ove è stata erogata la prestazione. 

Chi abbia una assicurazione privata, anche quelle che si comprano coi pacchetti vacanze, è più tutelato o bastano le garanzie del nostro sistema sanitario nazionale? In questo caso, avendo un'assicurazione privata, eventuali rimborsi anche parziali da parte del SSN sono previsti? 

L’esibizione della TEAM in Europa dovrebbe sempre garantire le prestazioni che si rendessero medicalmente necessarie durante il temporaneo soggiorno, al fine di non dover anticipatamente rientrare nel proprio Paese per fruire di prestazioni sanitarie.

Tuttavia, le assicurazioni di viaggio potrebbero, in taluni Paesi, garantire delle prestazioni accessorie rispetto a quelle garantite agli assistiti in quel Paese (es. una diversa sistemazione ospedaliera, prestazioni non riconosciute nell'assistenza sanitaria di base offerta, prestazioni erogate da strutture private, ecc..), per le quali, altrimenti, si dovrebbero anticipare delle spese che potrebbero non essere rimborsate.

In tal senso, una assicurazione di viaggio può intendersi come una valida integrazione alle prestazioni già garantite dai Regolamenti europei di sicurezza sociale con l'utilizzo della TEAM.

Per quanto riguarda i Paesi in convenzione (Argentina, Australia, Brasile, Capoverde, San Marino, Tunisia, Ex Jugoslavia “Serbia-Montenegro, Bosnia- Erzegovina, Macedonia”, Principato di Monaco, Vaticano) bisogna vedere caso per caso quali siano i soggetti tutelati, comunque è prevista l’assistenza per il temporaneo soggiorno ma non (eccetto il caso della convenzione con San Marino e Capo Verde) la possibilità di richiedere, alla propria ASL, il rimborso delle prestazioni direttamente pagate dall’assistito.

Per avere informazioni sul diritto o meno di avere la copertura dell’assistenza sanitaria in tutto il mondo questo il link al database interattivo “se parto per”: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp? lingua=italiano&id=897&area=Assistenza sanitaria&menu=italiani