Coronavirus
Farmindustria: entro fine anno produzione vaccini in Italia
Vaccini, Giorgetti: "C'è fiducia su produzione in Italia e in Europa"
Incontro del ministro allo Sviluppo Economico con il commissario europeo Thierry Breton, responsabile della task force sui vaccini. "A fine anno 2-3 miliardi prodotti in Europa" ha detto il commissario Ue. "In Dl sostegno 400-500 milioniper polo Biotech" annuncia Giorgetti

"Credo che ci siano elementi, pur in una situazione di grande preoccupazione, che ci delineano un futuro per quanto riguarda l'offerta e la produzione di vaccini su base italiana e europea che possa ispirare fiducia". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell'incontro con il commissario europeo Thierry Breton, sui vaccini contro il Covid. "Un incontro importante per definire la strategia dell'Italia con la commissione Europea" ha aggiunto Giorgetti. Nel prossimo dl Sostegno e in un decreto "che mi appresto a firmare come ministro dello Sviluppo", saranno allocate "importanti risorse per accompagnare sia il progetto di polo nazionale, sia quelle aziende che accompagneranno la strategia italiana e europea di risposta ai vaccini", pari complessivamente a una cifra "di 400-500 milioni di euro". E ha sottolineato: "L'industria farmaceutica italiana, di cui possiamo andare fieri, è in grado di dare in tutte le fasi il suo contribuito alla risposta europea per la produzione dei vaccini".
Breton: "A fine anno 2-3 miliardi prodotti in Europa"
A fine anno avremo in Europa un acapacità produttiva di vaccini tra 2 e 3 miliardi l'anno, mentre gli Stati Uniti saranno a circa 2,5 miliardi. L'Europa sarà il primo continente per produzione". Lo ha detto il commissario Ue al mercato interno con delega ai vaccini, Thierry Breton, al termine di un incontro con il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti. Gli altri Paesi sono distaccati, ha aggiunto: "la Russia non è in grado e la Cina è molto indietro".
"Nessun paese sul piano dei vaccini può definirsi autonomo, tutti i paesi sono interdipendenti tra loro", ha commentato poi Breton, responsabile della task force sui vaccini.
Farmindustria: entro fine anno produzione vaccini in Italia
"Il ministro Giorgetti ha espresso la volontà di collaborare con l'industria farmaceutica per far sì che anche l'Italia possa dare un contributo alla produzione dei vaccini. Stiamo cercando di capire quali sono i bioreattori disponibili in Italia e quanti sono. Stiamo valutando questi fattori per mettere in atto questo piano strategico di produzione entro fine anno". Lo ha detto Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, a "The Breakfast Club" su Radio Capital."Non è un problema che si può risolvere in pochi giorni, serve tempo per adeguare le macchine ma l'Italia deve far parte di questo network di produzione europea perché ha un'industria d'eccellenza. Molti dicono che le produzioni sono in ritardo, ma in realtà sono i vaccini ad essere arrivati in anticipo. Nessuno si sarebbe mai aspettato che potessero essere disponibili in così poco tempo"."A settembre credo che il problema della mancanza dei vaccini sarà risolto, ma quest'impegno dell'industria farmaceutica non deve ridursi al momento Covid. Questa potrebbe non essere l'ultima pandemia e bisogna farsi trovare preparati in questo campo". Come presidente Janssen, del gruppo Johnson&Johnson, Massimo Scaccabarozzi torna sull'approvazione del vaccino Johnson&Johnson: "Aspettiamo l'approvazione del nostro vaccino. Intanto noi stiamo facendo una corsa incredibile per mantenere i nostri impegni e fornire entro fine anno 200 milioni di dosi all'Europa". E sulla possibilità di vaccinare tutti prima con una sola dose per velocizzare i tempi, Scaccabarozzi non è d'accordo: "Non si può improvvisare, se la ricerca ha dato delle indicazioni bisogna rispettarle".
Breton: "A fine anno 2-3 miliardi prodotti in Europa"
A fine anno avremo in Europa un acapacità produttiva di vaccini tra 2 e 3 miliardi l'anno, mentre gli Stati Uniti saranno a circa 2,5 miliardi. L'Europa sarà il primo continente per produzione". Lo ha detto il commissario Ue al mercato interno con delega ai vaccini, Thierry Breton, al termine di un incontro con il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti. Gli altri Paesi sono distaccati, ha aggiunto: "la Russia non è in grado e la Cina è molto indietro".
"Nessun paese sul piano dei vaccini può definirsi autonomo, tutti i paesi sono interdipendenti tra loro", ha commentato poi Breton, responsabile della task force sui vaccini.
Farmindustria: entro fine anno produzione vaccini in Italia
"Il ministro Giorgetti ha espresso la volontà di collaborare con l'industria farmaceutica per far sì che anche l'Italia possa dare un contributo alla produzione dei vaccini. Stiamo cercando di capire quali sono i bioreattori disponibili in Italia e quanti sono. Stiamo valutando questi fattori per mettere in atto questo piano strategico di produzione entro fine anno". Lo ha detto Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, a "The Breakfast Club" su Radio Capital."Non è un problema che si può risolvere in pochi giorni, serve tempo per adeguare le macchine ma l'Italia deve far parte di questo network di produzione europea perché ha un'industria d'eccellenza. Molti dicono che le produzioni sono in ritardo, ma in realtà sono i vaccini ad essere arrivati in anticipo. Nessuno si sarebbe mai aspettato che potessero essere disponibili in così poco tempo"."A settembre credo che il problema della mancanza dei vaccini sarà risolto, ma quest'impegno dell'industria farmaceutica non deve ridursi al momento Covid. Questa potrebbe non essere l'ultima pandemia e bisogna farsi trovare preparati in questo campo". Come presidente Janssen, del gruppo Johnson&Johnson, Massimo Scaccabarozzi torna sull'approvazione del vaccino Johnson&Johnson: "Aspettiamo l'approvazione del nostro vaccino. Intanto noi stiamo facendo una corsa incredibile per mantenere i nostri impegni e fornire entro fine anno 200 milioni di dosi all'Europa". E sulla possibilità di vaccinare tutti prima con una sola dose per velocizzare i tempi, Scaccabarozzi non è d'accordo: "Non si può improvvisare, se la ricerca ha dato delle indicazioni bisogna rispettarle".