Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Vaccini-in-vacanza-l-accordo-Piemonte-Liguria-Timori-per-forniture-dosi-6f81def5-2e4e-4f8b-9c1f-90dea206a056.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

Lotta alla pandemia

Vaccini in vacanza: l'accordo Piemonte - Liguria. Timori per forniture dosi

​Sono 51.007.304 le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia, il 92,2% del totale di quelle consegnate

Condividi
Al via con i vaccini in vacanza con Piemonte e Liguria che fanno da apripista: l'accordo, all'insegna della reciprocità, sarà operativo da giovedì, 1 luglio, come annunciato dai due governatori, Alberto Cirio e Giovanni Toti. Intanto la Lombardia sta sondando la possibilità di un analogo accordo, sempre con la Liguria.   

La vaccinazione in vacanza, hanno rimarcato Cirio e Toti "aiuta la campagna a non rallentare". Un timore espresso, su scala nazionale, dal viceministro Pierpaolo Sileri: "Credo che da metà luglio ci sarà un calo di richiesta delle vaccinazioni", quindi l'invito è a "insistere sulla vaccinazione, anche dei ragazzi. Dobbiamo spingere per l'inoculazione alle persone sotto i 50 anni e non dare l'idea che ci si possa vaccinare a settembre-ottobre, cioè finire l'estate, perché proprio in quel periodo comincerà una recrudescenza dei contagi e finiranno in ospedale o in terapia intensiva proprio quelli che non sono vaccinati".   

Come funziona
I portali regionali per le vaccinazioni di Liguria e Piemonte permetteranno l'accesso e la prenotazione dei reciproci vacanzieri, i quali otterranno l'appuntamento nella data più vicina a quella già prevista per il richiamo. Sarà necessario autocertificare un soggiorno di almeno due settimane e indicare, oltre ai dati identificativi e per il contatto, anche il tipo e la data della prima dose di vaccino, oltre alla località della vacanza.   

L'accordo per la reciprocità vaccinale si protrarrà fino a metà settembre, ma Cirio ha anticipato che in Piemonte i turisti liguri potranno essere vaccinati anche durante le prossime vacanze sciistiche invernali, se sarà ancora necessario. 

"Credo che questa intesa aiuti - ha sottolineato Toti - in un momento in cui la campagna vaccinale sta rallentando: agevolando i cittadini mettiamo tutti più al sicuro. Dopo l'entusiasmo e la vaccinazione con grande rapidità delle categorie più fragili, oggi gli slot vaccinali liguri sono sostanzialmente disponibili: l'appuntamento viene dato nell'arco delle 48 ore successive alla prenotazione. L'accordo è fatto d'intesa con la struttura del generale Figliuolo, e lo mettiamo a disposizione anche delle altre Regioni d'Italia che lo ritengano opportuno".

"Le strutture tecniche - ha aggiunto Cirio - hanno coronato la nostra volontà politica: portare il vaccino alle persone e non le persone al vaccino. Questo è il segreto che sta dietro al fatto che le campagne vaccinali di Liguria e Piemonte stanno andando molto bene. Crediamo nella scienza e nel fatto che i vaccini siano l'unica arma per relegare il Covid per sempre nel passato. Ecco perché vogliamo appianare ogni ostacolo che possa frapporsi fra il cittadino e la vaccinazione".

Le altre Regioni
La Lombardia sta già valutando la situazione. L'Emilia-Romagna pensa ad anticipare la seconda dose di AstraZeneca per gli over 60, mentre il Lazio ha superato il traguardo dei 2 milioni di vaccinati con la seconda dose, il 39% della popolazione con almeno 12 anni. La Puglia è arrivata a quota 3,5 milioni di dosi inoculate, la Toscana a 3 milioni.

Aleggia però la preoccupazione sul calo delle forniture vaccinali previsto a luglio con la speranza di poter avere  elementi di certezza e rassicurazione già nei prossimi giorni, dal confronto nazionale in corso con il Governo e la gestione commissariale in modo da assicurare tutte le prenotazioni del prossimo mese.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani parla di un calo del 30-40% di dosi, ma "dalle dichiarazioni del generale Figliuolo risulta che invece saranno solo il 5% in meno".

"Ad oggi rispetto alle prenotazioni già fatte, fino al 15 luglio ci mancano circa 100mila dosi di Pfizer per rispettare il fabbisogno di chi si è prenotato. Abbiamo avuto una contrazione tra giugno e luglio di quasi il 35%", dice Alessio D’Amato, assessore alla Salute della Regione Lazio. "Su luglio gli scarichi sono quattro, uno a settimana da circa 196 mila dosi l’uno. A giugno stavamo in media più di 300mila ogni settimana". E per quanto riguarda le conseguenze, D'Amato è chiaro: "Abbiamo posticipato le prenotazioni dei ragazzi dai 12 ai 16 anni dopo Ferragosto. Se i dati sono questi dovremo spostare di una settimana, cioè dall’11 al 18 luglio, chi è già prenotato. Si tratta di circa 100mila persone, andranno contattate una ad una per comunicargli la nuova data della prima somministrazione del vaccino Pfizer".

"Per il momento abbiamo chiuso tutte le agende per le nuove prenotazioni in attesa di avere certezza sugli arrivi dei vaccini Pfizer a luglio", ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco, spiegando la circolare trasmessa ieri sera alle Asl, con la quale è stato dato l'input di garantire prioritariamente i richiami delle vaccinazioni anti Covid visto che il mese prossimo la Puglia riceverà circa 432mila dosi in meno rispetto a giugno. "Garantiremo - spiega ancora Lopalco - tutte le seconde dosi e le prime dosi a chi ha più di 50 anni. Nel corso del mese di luglio, appena sarà chiara la situazione delle consegne, riapriremo le prenotazioni". 

Dosi somministrate
Sono 51.007.304 le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia, il 92,2% del totale di quelle consegnate, pari finora a 55.302.293 (nel dettaglio, 37.404.244 Pfizer-BioNTech, 5.445.037 Moderna, 10.406.506 Vaxzevria-AstraZeneca e 2.046.506 Janssen). Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 18.410.229, il 34,09% della popolazione over 12. E' quanto si legge nel report online del commissario straordinario per l'emergenza sanitaria aggiornato al 30 giugno.

Nel mondo sono più di tre miliardi i vaccini contro il coronavirus somministrati. Il che significa che il 23,2 per cento della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose, secondo le statistiche di 'Our World in Data'. Resta il problema dei Paesi a basso reddito, dove solo lo 0,9 per cento della popolazione ha ottenuto una  prima dose.