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ITALIA

Centinaia di agenti schierati

Val di Susa: tensioni a marcia No Tav, i dimostranti nella zona rossa

L'Italia invia la lettera all'agenzia Ue: via libera al progetto. Leader No Tav ai 5s: "Ci avete venduti, stop alle prese in giro". Scontri manifestanti-polizia con bombe carta e lacrimogeni. Salvini: "La Tav si farà e nessuna tolleranza per i teppisti"

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Un gruppo di attivisti No Tav, incappucciati, ha buttato giù la recinzione posta dalle forze dell'ordine a sbarramento del sentiero che dall'abitato di Giaglione conduce al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. C'è stato un lancio di sassi e le forze dell'ordine hanno risposto col lancio di alcuni lacrimogeni. Un lungo applauso è partito quando i manifestanti hanno iniziato a varcare la recinzione. Forzando la cancellata, i No Tav hanno così violato la zona rossa intorno al cantiere di Chiomonte, una fascia di rispetto tra boschi, prati, sentieri e strade carrozzabili in cui è vietato mettere piede.

"Abbiamo ripristinato la legalità, questa è una via francofona, l'antica via delle Gallie - sostiene un esponente del movimento- che è  stata chiusa illegalmente". La cancellata è però soltanto il primo sbarramento lungo i sentieri che conducono al cantiere.

300 dimostranti si sono poi fermati all'altezza del ponte sul torrente Clarea, dove la strada è sbarrata da una grata metallica e da un dispositivo di agenti di polizia in assetto antisommossa. Altri hanno imboccato un sentiero laterale con l'obiettivo di portarsi il più vicino possibile alle recinzioni del cantiere. In oltre un centinaio hanno raggiunto una zona a ridosso delle recinzioni del cantiere, sotto il viadotto dell'autostrada Torino-Bardonecchia. I dimostranti si sono raccolti in presidio. Dal fronte presidiato dalla polizia sono stati lanciati lacrimogeni per evitare tentativi di danneggiare le reti.

Petardi e bombe carta verso le forze dell'ordine
Grossi petardi e bombe carta sono state lanciate verso le forze dell'ordine che presidiano il cantiere. L'episodio si è verificato in una zona boschiva a monte del torrente Clarea. Dal fianco della montagna si leva una fittissima coltre di fumo.

Leader No Tav ai 5s: ci avete venduti, stop alle prese in giro
"Ci avete venduti, come tutti gli altri. Non prendeteci in giro: in un anno non avete mai detto una volta No Tav". Così Alberto Perino, storico leader No Tav, a margine della manifestazione. "Quello che infastidisce è che signori come la Castelli, come Di Maio, come Carabetta, come altri fanno comunicati incredibili dove si dichiarano ultra No Tav. Ci avete venduti, non prendeteci in giro - ribadisce -. Adesso che succede? Nulla, non c'è niente di nuovo sotto il sole".

48 denunciati
Quarantotto No Tav, tra cui esponenti del centro sociale Askatasuna di Torino, sono intanto stati denunciati. Alcuni di loro per avere demolito la cancellata posta a protezione dei sentieri che conducono al cantiere, e per le tensioni di oggi pomeriggio. Tra questi c'è anche un leader nazionale del movimento No Tav che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello e un leader di Askatasuna. Altri sono stati denunciati per aver violato la zona rossa. 

Questura Torino: regia centri sociali dietro disordini, nessuno si è avvicinato ad area cantiere
Sono da attribuire "alla regia quasi esclusiva dei noti esponenti di alcuni centri sociali autogestiti di Torino" i disordini di oggi pomeriggio in Valle di Susa. Lo afferma la Questura di Torino. "Per chi aveva la responsabilità di gestire l'ordine pubblico - precisa una nota - la manifestazione dei No Tav è terminata con un bilancio assolutamente positivo". "Pur operando in un terreno difficile e reso insidioso dalla pioggia - prosegue la Questura di Torino - sia gli organizzatori della manifestazione sia gli operatori di polizia hanno affrontato con grande senso di responsabilità la difficile gestione dell'evento", che non ha visto alcun momento di scontro diretto 'corpo a corpo'.

Alcuni facinorosi hanno forzato un cancello di protezione - è la ricostruzione di quanto accaduto fatta dalla Questura - usando persino flessibili e fiamme ossidriche, ma nessun manifestante è riuscito ad avvicinarsi all'area del cantiere".

Salvini: "La Tav si farà e nessuna tolleranza per i teppisti"
​"46 denunciati, quasi tutti appartenenti ai centri sociali per gli attacchi di oggi con bombe carta, cesoie, martelli e pietre al corteo No Tav, a cui si è risposto con l'uso di idranti e di circa 200 lacrimogeni. Ringrazio a nome di tutti gli Italiani le centinaia di donne e uomini delle Forze dell'Ordine che hanno evitato feriti (a eccezione di un poliziotto) e incidenti gravi, garantendo a tutti libertà di manifestazione. Non ci sarà nessuna tolleranza per teppisti e delinquenti. La Tav si farà, indietro non si torna" dice il ministro dell'Interno.

I manifestanti sarebbero alcune migliaia, alcuni dei quali appartenenti alla galassia antagonista e provenienti da centri sociali di tutta Italia. "I popoli in rivolta scrivono la storia no Tav fino alla vittoria", lo slogan dei manifestanti.

La partenza da Venaus
I No Tav si erano diretti stamane verso il cantiere di Chiomonte, dopo essersi dati appuntamento al presidio di Venaus si erano messi in marcia in direzione dell'abitato di Giaglione. L'obiettivo dichiarato, come aveva detto uno speaker, era proprio quello di arrivare al cantiere e violare la zona rossa tracciata dalle ordinanze della prefettura. "La valle che resiste - No tav", questo recita lo striscione in testa alla marcia. E poi slogan come " I popoli in rivolta scrivono la storia No tav fino alla vittoria " e "Giù le mani dalla Val di Susa".

Successivamente il corteo si era diviso in due tronconi. Subito dopo l'abitato di Giaglione una parte aveva imboccato i sentieri che si inerpicano sul fianco di una montagna. Il resto aveva preferito restare sullo stradone principale. I manifestanti sono alcune migliaia. Uno speaker ha detto 'siamo 15000'.

Già in mattinata sul posto sono stati schierati centinaia di agenti. Il questore di Torino ha parlato di una grande manifestazione a livello nazionale con una partecipazione massiccia dei centri sociali.  "Pacifici e determinati", così definisce lo stato d'animo dei No Tav un attivista storico come Guido Fissore, 74 anni. "Qui - afferma - non si parla di prendere d'assalto il Palazzo d'Inverno o di fare chissà cosa. Noi vogliamo andare al cantiere. E se ce lo impediscono, cercheremo di andarci lo stesso".

L'Italia invia la lettera all'agenzia Ue: via libera al progetto
Intanto sarebbe stata inviata la lettera con cui l'Italia dichiara di voler andare avanti sul progetto Tav in risposta alla sollecitazione fatta a Roma e a Parigi dall'Inea, l'agenzia per l'innovazione e le reti infrastrutturali della Commissione europea che aveva chiesto a Italia e Francia di pronunciarsi entro il 26 luglio sulla linea alta velocità Torino-Lione. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha confermato l'arrivo della lettera.



La lettera è stata preparata da un dipartimento del Mit (Sviluppo territorio, programmazione e progetti internazionali), d’accordo con la segreteria di Palazzo Chigi. Ma il ministro Danilo Toninelli, non l'avrebbe firmata. Un atto simbolico, perché comunque il governo ha detto sì. Fanno notare fonti di Bruxelles che hanno preso visione del documento, come tra l'altro la firma del ministro non fosse necessaria.

Toninelli: "Stanco di parlarne, mi sono già espresso"
"Francamente mi sono piuttosto stancato di parlarne, sul Tav mi sono già espresso", ha detto ieri il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, interpellato sull'argomento a margine di una iniziativa sulla mobilità elettrica a Cattolica, nel Riminese. E a proposito della manifestazione dei No Tav ha aggiunto: "Tutte le manifestazioni sono giuste. Dichiarare la propria opinione di contrarietà o di favore su un'opera va benissimo, ovviamente l'auspicio è che non si cia nessun atto di violenza".

M5S: mozione al Senato per il no
"Ieri al Senato è stata depositata la mozione del Movimento che impegna il Parlamento a bloccare la realizzazione del Tav. Il premier ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare il Tav. Bene, chi vuole mettere la faccia e la firma su un'infrastruttura del tutto inutile, deve farlo dentro il Parlamento. Chi vuole fare un regalo a Macron dica Sì alla Tav". Lo si legge sul Blog delle stelle. "Nero su bianco, questa è la posizione del M5s. No a progetti vecchi, inutili e dannosi".

Di Maio: no regali a Macron
"Noi non ci arrendiamo! Noi pensiamo al Paese, non facciamo regali a Macron", scrive, a caratteri cubitali, su Facebook il leader M5S Luigi Di Maio. Il vicepremier rilancia il link alla mozione pentastellata per il no alla Tav. 

Lega: regalo a Macron? Lo hanno fatto 5Stelle e Pd
"L'unico regalo a Macron lo hanno fatto 5Stelle e PD votando la presidente della Commissione Europea decisa a Parigi e Berlino. Chi dice No al Tav invece dice no al futuro, al progresso e al lavoro, è fuori dal mondo". Così una nota della Lega.