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MONDO

estorsioni con documenti rubati nei computer

Vaticano, l'altra indagine su Chaouqui: tangenti per beatificazioni

La Procura di Terni indaga sull'esperta di pubbliche relazioni Chaouqui e il marito

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Un’altra indagine fa tremare la Santa Sede avviata dalla Procura di Terni e coinvolge ancora una volta l’esperta di pubbliche relazioni Francesca Immacolata Chaouqui. Il quadro di ricatti è simile a quello emerso con l’arresto di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, dell’Opus Dei, e la stessa Chaouqui e ipotizza i reati di estorsione e intrusione informatica.

Pagamenti sottobanco
Al centro dell’indagine, scrive il Corriere della Sera, le centinaia di documenti riservati che risultano trafugati. Carte segrete sui conti “laici” dello Ior ma anche lettere personali, dossier e fotografie sottratti un anno e mezzo fa dalle casse della Prefettura degli Affari Economici. Relazioni sull’attività dei “postulatori” che avrebbe fatto emergere pagamenti sottobanco per la gestione delle pratiche su canonizzazioni e beatificazioni. Il fascicolo di questo nuovo filone d’inchiesta della Procura di Terni sarebbe scaturito dagli accertamenti sul dissesto della Curia locale che avevano coinvolto monsignor Vincenzo Paglia.

I ricatti
Nonostante la posizione del prelato sia stata archiviata, i controlli disposti dal pm Massini avrebbero fatto emergere una serie di relazioni tra Chaouqui e suo marito, esperto informatico, che era stato webmaster del circuito informatico di terzo livello della Santa Sede (poi trasferito nella clinica Santa Lucia). Lavoro che gli avrebbe consentito di entrare nei computer e rubare informazioni riservate da usare per ottenere favori e incarichi per la coppia.

I conti dello Ior
Dietro le quinte ci sarebbe una "rete" che potrebbe aver agito in diverse situazioni e per raggiungere svariati obiettivi. Uno riguarda certamente i conti dello Ior. Le verifiche effettuate negli ultimi tre anni accreditano l’ipotesi che siano oltre cento i depositi intestati ai «laici» la cui identità è celata con intestazioni cifrate. Tra loro ci sono alcuni che più di altri potrebbero aver attirato l’attenzione di chi voleva creare un nuovo scandalo nella Chiesa. Appartengono infatti ad avvocati «postulatori», cioè coloro che istruiscono le cause di canonizzazione e beatificazione. Un lavoro che può durare anni, ed è inevitabilmente segnato dalla capacità di rendere più celere la procedura.

Tangenti per le "beatificazioni"
Tra i documenti trafugati proprio quelli che parlano di soldi versati per "pilotare" i fascicoli. Vere e proprie tangenti transitate su quei conti finiti adesso al centro dell’attenzione. Non solo. Le carte ricostruiscono anche i rapporti con i religiosi che hanno il compito di gestire le pratiche, quelle con gli esperti medici chiamati a fornire il loro parere sui casi esaminati. E ora si sta cercando di scoprire come siano state utilizzate, quale percorso abbiano fatto in un quadro illecito che non appare ancora ben delineato. 

Foto e dossier sui prelati
Oltre ai conti Ior, ci sono anche le lettere personali custodite nella cassaforte della prefettura violata un anno e mezzo fa, le fotografie che Vallejo Balda avrebbe scattato o recuperato e non sarebbe riuscito a "vendere". Materiale che in molti casi riguarda la vita privata dei religiosi e per questo fa paura. L’analisi del telefonino e del computer dell’alto prelato - sequestrati una decina di giorni fa - ha consentito di tracciare i suoi contatti facendo emergere i nomi delle persone con cui aveva rapporti. E su questo si lavora per ricostruire cosa sia avvenuto negli ultimi mesi, soprattutto da quando il monsignor aveva manifestato la delusione per non aver ricevuto da papa Francesco l’incarico che si aspettava al vertice della Segreteria oppure del Consiglio per l’Economia e, anche pubblicamente, avrebbe promesso di vendicarsi. La convinzione del promotore di giustizia Gian Piero Milano e dal suo aggiunto Roberto Zannotti è che il movente possa essere questo ma l’indagine non è ancora conclusa.