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MONDO

Mons. Vallejo e Chaouqui arrestati dopo "Rescriptum ex audientia"

Vatileaks 2. Gli arresti autorizzati personalmente dal Papa

Nelle carte Vatileaks le minacce della pierre al monsignore. La Chaouqui a Balda: "se fai casino ti levo protezione" 

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Gli arresti di mons. Lucio Vallejo Balda e di Francesca Chaouqui nel quadro dell'inchiesta 'Vatileaks 2' sono stati autorizzati personalmente dal Papa. Lo si afferma nel decreto di citazione a giudizio parlando del "Rescriptum ex audientia" del 31 ottobre scorso con cui il Papa ha autorizzato il promotore di giustizia ad adottare le misure
cautelari.

Il "Rescriptum ex audientia" è una risoluzione del Pontefice concessa a viva voce ad una autorità della Curia Romana, successivamente messa a verbale e sottoscritta dalla stessa autorità ricevuta in udienza dal Papa. Con quello del 31 ottobre scorso - a quanto si desume dal decreto di citazione per i cinque imputati -, Francesco ha attribuito all'Ufficio del promotore di giustizia vaticano la facoltà di adottare i provvedimenti cautelari verso le persone già indagate o verso altre persone eventualmente coinvolte nella vicenda della fuga dei documenti riservati della Santa Sede, come pure di procedere con tutti gli atti istruttori, fino alla richiesta di rinvio a giudizio.
   
Lo stesso giorno, 31 ottobre, nell'ambito delle indagini in corso, la Gendarmeria vaticana ha interrogato e quindi proceduto all'arresto di Francesca Immacolata Chaouqui, accusata di essere uno dei presunti "corvi" che hanno divulgato all'esterno le carte segrete. Analogo provvedimento cautelare è stato adottato il giorno successivo, primo novembre, anche qui durante il suo interrogatorio, nei confronti di mons. Vallejo Balda.
   
Proprio in virtù del "Rescriptum ex audientia", l'Ufficio del promotore di giustizia il 2 novembre ha quindi convalidato i due arresti. Per la Chaouqui, che per il suo stato di gravidanza è stata ospitata per due notti nella casa delle suore salesiane, si è quindi disposta la revoca del provvedimento, a motivo della sua collaborazione con gli inquirenti. Per Vallejo Balda è stato invece emesso un mandato di cattura, per cui si trova tuttora detenuto nella cella della caserma della Gendarmeria.
   
Entrambi gli arrestati, ex membri della Commissione Cosea di studio sulle finanze vaticane voluta da papa Francesco, sono comparsi ieri nell'aula del Tribunale vaticano insieme agli altri tre rinviati a giudizio: l'ex collaboratore di mons. Vallejo, Nicola Maio, e i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, autori dei libri "Via Crucis" e "Avarizia" sugli scandali finanziari della Santa Sede, nei quali secondo le autorità vaticane sono finiti in parte i documenti illecitamente sottratti e divulgati all'esterno. Tutti e cinque devono rispondere in concorso di diffusione di documenti riservati. Mons. Vallejo, Chaouqui e Maio anche di associazione a delinquere.
   
All'Angelus di domenica 8 novembre, una settimana dopo gli arresti e nel pieno del clamore suscitato dall'inchiesta 'Vatileaks', lo stesso papa Francesco aveva sentito il bisogno di parlare ai fedeli della vicenda dei documenti sottratti e pubblicati, sottolineando chiaramente che "rubare quei documenti è un reato". "E' un atto deplorevole che non aiuta - aggiunse -. Io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene, e sono state prese delle misure che hanno incominciato a dare dei frutti, anche alcuni visibili". Concludendo poi che "questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi". 

Chaouqui a Balda, "se fai casino ti levo protezione" 
"Se continui a fare di testa tua con noi hai chiuso. Io sono stanca di farti da badante. Pietro (autista amico di lei, ndr) serve perché gli altri vedano che sei protetto", "se fai casino... con la tua sicurezza e la tua protezione hai chiuso". E' quanto dice Francesca Chaouqui a mons. Vallejo Balda in conversazione whatsapp agli atti
nell'inchiesta Vatileaks.