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MONDO

Il giornalista: "Sulle fonti non dico nulla"

Vatileaks 2: Nuzzi: "Mio libro nè a favore nè contro il Papa, racconto fatti"

Lo ha affermato Gianluigi Nuzzi nel corso della presentazione a Roma del suo libro "Via Crucis", uno dei testi al centro del nuovo caso 'Vatilieaks'. In riferimento all'arresto di Balda e Francesca Chaouqui, Nuzzi ha detto che si tratta di una "reazione abnorme". 

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Gianluigi Nuzzi (Ansa)
Roma
"Io non ho avuto nessun contatto col Papa e se lo avessi avuto certamente non lo renderei pubblico perché ci sarebbero evidentemente altre strumentalizzazioni e fiction". Lo ha affermato Gianluigi Nuzzi nel corso della presentazione a Roma del suo libro "Via Crucis", uno dei testi al centro del nuovo caso 'Vatilieaks'. "Quando ho scritto questo libro, appena finito lo abbiamo pubblicato. L'attenzione che gli editori internazionali hanno avuto, condividendola con l'autore - ha spiegato Nuzzi - è stata a quella di evitare che il libro uscisse durante il sinodo, perché ciò avrebbe prestato il fianco a strumentalizzazioni".

Alla domanda se gli scandali nuocciono alla figura del Papa, Nuzzi ha risposto: "Io non sono un commentatore, mi chiedo se questi scandali sono veri o raccontano qualcosa. E' sotto gli occhi di tutti l'opera di riforma che questo Papa sta cercando di fare".

"Sulle fonti non dico nulla", ha risposto Nuzzi a chi domandava la sua opinione sul monsignore spagnolo dell'Opus Dei Lucio Angel Vallejo Balda, ex segretario della disciolta commissione per lo studio della riforma economica del Vaticano, arrestato nei giorni scorsi per la diffusione dei documenti. "Di certo Balda fu scelto come coordinatore della Cosea, unico religioso presente nella commissione, e quindi non sfugge a nessuno il suo ruolo apicale all'interno del Vaticano. E - ha proseguito - dire che una persona dopo una vita dedicata al Vangelo ha fatto quel che ha fatto perché deluso dal non aver ricevuto una nomina mi sembra troppo semplice".

In riferimento all'arresto di Balda e Francesca Chaouqui, Nuzzi ha detto che si tratta di una "reazione abnorme". Quanto a quest'ultima, "conosco Francesca Chaouqui perché era responsabile della comunicazione esterna dello studio Orrick, so che ha contatti e conosce molti giornalisti italiani, e poi ho visto che è stata scelta nella Cosea, unica donna italiana della commissione".

"I materiali utilizzati per la stesura del libro - Lorenzo Fazio, direttore editoriale di Chiarelettere - non sono oggetto di furto ma ci sono stati dati liberamente da vari soggetti che ne avevano libero accesso". "Nessun documento - ha aggiunto - è stato visionato o riprodotto in fotocopia illecitamente". "Tutti i documenti sono di interesse pubblico - ha concluso - e non tesi al pettegolezzo".