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ECONOMIA

Commissione banche

Vegas: "Parlai con il ministro Boschi di Banca Etruria"

L'audizione del presidente dell'authority: "Espresse preoccupazione per la fusione con Popolare di Vicenza, le risposi che non era compito della Consob". L'accusa del vice dg della Consob Giuseppe D'Agostino:  taciuti problemi a consumatori. Boschi in tv: non mi dimetto, c'è accanimento nei miei confronti. Fonti di Palazzo Chigi: Boschi ha chiarito. Renzi: su Etruria gigantesca operazione di 'distrazione di massa'

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Su Banca Etruria "ho avuto modo di parlare della questione con l'allora ministro Boschi", che espresse "un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c'era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l'oro". Lo ha detto il presidente della Consob Giuseppe Vegas in audizione alla commissione banche precisando che "io le risposi che Consob non era competente" sulle scelte di aggregazione delle banche.

In quell'occasione, ha precisato Vegas, fu la ministra "che chie se di vedermi e venne a Milano".A chi gli chiedeva se avesse affrontato il tema di Etruria in altri momenti, Vegas ha detto che "Boschi mi disse in un'altraoccasione che suo padre sarebbe diventato vice presidente".

Dal ministro Maria Elena Boschi "non c'è stata pressione ma solo l'esposizione di un fatto"nell'incontro a Milano. Lo ha detto il presidente Consob Giuseppe Vegas in Commissione d'inchiesta rispondendo alle domande del deputato Carlo Sibilia (M5S). "Siamo stati in un ristorante a pranzo - ha detto - poi l'ho portata a visitare la Consob, mi sembra una cosa normalissima che un parlamentare si interessi della sua costitutency (collegio elettorale ndr), non c'è stata pressione ma l'esposizione di un fatto".



Etruria, fonti di Palazzo Chigi: Boschi ha chiarito
Dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, impegnato a Bruxelles nei lavori del Consiglio europeo, nessuna dichiarazione sulle polemiche seguite alla audizione di Giuseppe Vegas in commissione parlamentare di inchiesta sulle banche. "Maria Elena ha chiarito", così il premier si è espresso sulla vicenda, parlando ai suoi collaboratori in una pausa dei lavori del Consiglio europeo, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

Boschi: Confermo quanto detto in aula
Anche oggi ricevo attacchi dalle opposizioni sulla vicenda Banca Etruria. Confermo per filo e per segno tutto ciò che ho detto in Parlamento due anni fa. Tutto. Chi mi chiede le dimissioni perché avrei mentito in Parlamento deve dirmi in quale punto del resoconto stenografico avrei mentito. E i giornalisti hanno il dovere di indicare il passaggio in cui avrei mentito al Parlamento". Così la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi sul caso Banca Etruria


Boschi replica in tv a Otto e mezzo
"No. Le opposizioni sono due anni che ripetono la stessa cosa". Lo ha detto la sottosegretaria Maria Elena Boschi a Otto e mezzo, replicando alla domanda se intende dimettersi come le chiedono le opposizioni. "Non ho mentito e non c'è stato nessun favoritismo nei confronti di mio padre o della mia famiglia", ha aggiunto. C'è sicuramente un accanimento nei miei confronti", ha aggiunto Maria Elena Boschi  Per la Sottosegretaria alla presidenza del Consiglio "non si cerca la verità" su quanto accaduto in varie vicende di Banche, tra cui Mps, "ma ci si nasconde dietro l'alibi di Maria Elena Boschi". Su Vegas la sottosegretaria dice: "Sì, l'ho incontrato ci sono stati più incontri e il 29 maggio 2014, in una di quelle occasioni, Vegas mi chiese in modo inusuale di incontrarci a casa sua alle 8 di mattina, e io risposi che ci dovevamo vedere al ministero o in Consob, non a casa sua". Sulle prossime elezioni Boschi spiega "sceglierà il Pd se e dove candidarmi, io mi auguro in Toscana alla Camera". 

Banche, Renzi: su Etruria operazione distrazione massa
In serata anche il segretario del Pd Matteo Renzi parla di Banche in tv. "A che titolo Boschi è andata dal capo della Consob? Credo che la Boschi ha risposto, non essendo io la Boschi andiamo sulla sostanza. Sono sconvolto dal fatto che questo tema sia una gigantesca operazione di distrazione di massa. In questi anni ci sono state ruberie, come in Mps, scandali finanziari, c'è stato un sistema che non ha funzionato e io penso che si debbano cambiare delle cose". Così Renzi, a Piazzapulita su La7. "Da due anni i media parlano quasi esclusivamente di Banca Etruria: chi sbaglia deve pagare e i controlli, anche su Banca Etruria, non hanno funzionato", ha aggiunto Renzi. "Va benissimo che ci sia un faro acceso su Etruria, ma rivendico al mio governo di aver mandato a casa il padre della Boschi. Seguendo le leggi, Bankitalia apre la procedura, ma poi spetta al governo il commissariamento".

I Cinque Stelle attaccano.
"Ufficiale: Maria Elena Boschi si è occupata di Banca Etruria. Più di una volta. Così come appena confermato da Giuseppe Vegas Presidente Consob. Contrariamente a quanto detto al Parlamento il 18 dicembre 2015. Maria Elena Boschi ha mentito al Parlamento condizionando il voto sulla sua sfiducia". Ha scritto su Twitter il deputato del M5S Carlo Sibilia.

Speranza: se ministro mente a Camere deve dimettersi
Roberto Speranza (Mdp) punta il dito contro Boschi: "Il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Vegas non può essere ignorato. Quando un membro del governo mente al Parlamento non c’è altra strada che le dimissioni". 

Consob: taciuti problemi a consumatori 
Banca Etruria, nel 2012-2013, "ha operato e sollecitato il pubblico risparmio attraverso offerte, in assenza di un quadro informativo corretto e completo circa la reale situazione di criticità in cui si trovava". Lo ha affermato il vice dg della Consob Giuseppe D'Agostino alla Commissione d'inchiesta sulle banche secondo cui "le operazioni per complessivi 320 milioni di euro, sono state effettuate, tacendo le rilevanti criticità e anomalie", "criticità di cui Etruria aveva avuto piena consapevolezza, anche a seguito delle indicazioni ricevute da Bankitalia, già a partire da luglio 2012'

"Solo nel maggio 2016, la Consob è venuta a conoscenza del fatto che la Banca già nel luglio 2012 aveva invece piena consapevolezza dei rilevanti e pervasivi profili di criticità evidenziati dalla Banca d'Italia, a seguito degli accertamenti ispettivi conclusi nel primo quadrimestre 2010". Lo afferma il vice dg della Consob Giuseppe D'Agostino in audizione alla commissione d'inchiesta sulle banche rilevando come "tali profili non siano mai stati portati a conoscenza della Consob, né del mercato" omettendo i rilievi completi evidenziati dalla vigilanza. "In buona sostanza, Banca Etruria ha proceduto alla propria patrimonializzazione (conversione del prestito subordinato per 109,9 milioni di euro, avvenuto a dicembre 2012, aumento di capitale di 100 milioni di euro avvenuto nel giugno 2013 ed emissioni dei prestiti obbligazionari subordinati per complessivi 110 milioni di euro), senza mai dichiarare di essere in una situazione di grave criticitò gestionale e patrimoniale, così come indicato dalla Vigilanza già nel luglio 2012".

Tale "comportamento omissivo è stato reiterato dalla Banca anche nel dicembre 2013, in occasione della diffusione al mercato delle criticità evidenziate dalla Banca d'Italia, a seguito dell'ispezione conclusa nel 2013 e rappresentate a Banca Etruria con la lettera del 3 dicembre 2013".  Sia nel comunicato stampa, diramato al mercato su specifica richiesta della Consob (che aveva ricevuto da Via Nazionale una nota di riassunto dei suoi rilievi ndr), che nel supplemento al prospetto informativo di emissione dei prestiti subordinati, la Banca ha omesso di informare il mercato che, in base alle valutazioni della Banca d'Italia, a metà del 2013 si trovava in una situazione di strutturale carenza patrimoniale, insufficiente redditività e bassa qualità del portafoglio crediti; situazione che era nata quanto meno già dal 2010 e che si era via via aggravata nel tempo, per effetto dell'inerzia nel rispondere alle sollecitazioni della Banca d'Italia, nell'attuare tutta una serie di interventi correttivi sugli assetti organizzativi e  procedurali, non ultimo quello di fondersi in un soggetto bancario di maggiori dimensioni" .