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SPETTACOLO

Fuori concorso Spotlight di Tom McCarthy

Venezia 72. Il caso dei preti pedofili a Boston: Mark Ruffalo getta benzina sul fuoco

Si entra nel vivo del concorso con Looking for Grace dell'unica regista donna in gara e Beats of no Nation

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di Stefano Masi e Laura Squillaci

L'apertura della 72a edizione della Mostra del Cinema di Venezia non poteva trascurare il dramma del migranti che l'Europa vive da settimane. A pensarci è stato il presidente di giuria Alfonso Cuarón: "Sono un messicano che vive in Europa e mi sono sempre sentito il benvenuto. Vorrei la stessa accoglienza per tutti i migranti". Parole apprezzate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, seduto in prima fila in sala grande per la proiezione al pubblico del kolossal "Everest". 

Dopo la gelida apertura con il film fuori concorso di Kormakur, suggellato dal passaggio sul red carpet di Josh Brolin (e nuova fidanzata) e quello di Jake Gyllenhall solo ma richiestissimo dalle migliaia di fan, si entra nel vivo del concorso.

Con Sue Brooks, unica donna tra i registi dei film in lizza per il Leone d’Oro, l’Australia torna in gara a Venezia. Il suo “Looking for Grace” racconta il pellegrinaggio di due genitori che si mettono in viaggio per ritrovare la figlia sedicenne Grace, scappata di casa, con l’aiuto di un private eye in pensione.
 
Il regista Cary Fukunaga, autore della serie poliziesca “True Detective”, ci conduce negli orrori dell’Africa con “Beasts of No Nation”, tratto dal romanzo del nigeriano Uzodinma Ideala, sull’infanzia di un bambino-soldato, perso nell’inferno di una guerra civile.
 
Ma tra i film di oggi il più discusso è certamente “Spotlight” di Thomas McCarthy. Benzina buttata sul fuoco delle polemiche per i preti pedofili. La storia vera di un’indagine compiuta da un team del giornale Boston Globe per cui hanno un Pulitzer nel 2003. Le accuse per abusi sessuali su minori compiuti da sacerdoti negli Stati Uniti e insabbiate dalle alte gerarchie della Chiesa cattolica americana.