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MONDO

Caos a Caracas

Venezuela, Guaidó: rivoluzione pacifica senza precedenti

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Juan Guaidó ha lanciato nel corso di un comizio a Caracas un appello per una "rivoluzione pacifica e civile senza precedenti", a partire da domani con "incontri in piazza" e da domenica, "quando sarà il momento di parlare ai militari".

L'autoproclamato presidente ad interim del Venezuela ha promesso un'amnistia per i funzionari legati al regime che hanno commesso violazioni. Quella della prossima settimana, ha aggiunto, sarà una "grande mobilitazione", preceduta domani  da incontri nelle piazze "per rendere onore a tutte le vittime delle proteste" e "diffondere informazioni", mentre domenica "sarà una giornata importante, di solidarietà e amicizia: sui social vorrei che si diffondessero le leggi, in modo che tutti le conoscano: stampate articoli, e diffondenteli avvicinando i militari, i loro amici e le loro famiglie". Nelle ultime ore, da quando Guaidó si è autoproclamato presidente ad interim, l'esercito, potere tradizionalmente decisivo in America Latina, ha mostrato di voler stare dalla parte di Maduro. Guaidó ha poi respinto la proposta di negoziato di Maduro. "No a un falso dialogo", ha dichiarato.

Usa: Onu riconosca Presidenza Guaidó
Gli Stati Uniti chiederanno domani al Consiglio di sicurezza dell'Onu di riconoscere Juan Guaidó presidente ad interim del Venezuela. Lo farà Mike Pompeo, indicando nell'uomo che ha sfidato Maduro colui che è in grado di "mettere in piedi un governo di transizione per il ripristino della democrazia e dello stato di diritto". Il segretario di Stato americano si rivolgerà, tra l'altro, agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza (Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna), che hanno potere di veto, dei quali nessuno finora ha mostrato di voler riconoscere come legittima la presidenza Guaidó, sebbene sia Parigi che Londra abbiano definito per nulla democratiche e legittime le elezioni che videro assegnata la presidenza a Maduro.

Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha nominato un nuovo inviato in Venezuela, Elliott Abrams, per sostenere gli forzi voli a "ripristinare la democrazia". Gli Usa hanno riconosciuto il leader dell'opposizione Guaidó come capo dello Stato, dichiarando illegittimo il presidente Maduro. Abrams ha ricoperto diversi incarichi diplomatici durante la presidenza di Ronald Reagan e di George W. Bush. "E' a vari livelli che speriamo di poter assistere il Venezuela a raggiungere la  democrazia e lui avrà la responsabilità - ha detto Pompeo di Abrams - di guidare questo sforzo".

Messico offre mediazione
Il Messico si offre nel ruolo di mediatore tra i "due presidenti" del Venezuela, Maduro e Guaidó. "Siamo disponibili come facilitatori del dialogo, ma senza una richiesta da entrambi è impossibile andare avanti e risolvere i problemi senza l'uso della violenza", ha detto il presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador. Ieri Maduro si era detto aperto a colloqui con Guaidó, che per il momento li ha esclusi affermando di non potersi fidare dell'interlocutore.

Brasile propone corrodoio di fuga per Maduro
Il vice presidente del Brasile Hamilton Mourao, il cui Paese ha riconosciuto l'oppositore Guaidó come presidente ad interim del Venezuela, ha proposto la creazione di un "corridoio di evacuazione" per fare uscire dal Paese il presidente venezuelano in carica Maduro. "Credo sempre che la missione dei Paesi sia di offrire una soluzione a Maduro e al suo popolo. Deve esserci un corridoio" per far uscire Maduro dal Venezuela, ha dichiarato Mourao in un'intervista concessa a GloboNews. "Dobbiamo lasciare un luogo a Maduro e ai suoi per fuggire, farlo partire e lasciare che il Paese si ricostruisca da lì", ha aggiunto.